Il fascino dell’antico Egitto nella cultura di oggi

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    La cultura egizia non smette di esercitare il proprio fascino ancora oggi, a millenni di distanza. Tra i motivi vi è sicuramente l’enorme complessità di un mondo ancora tutto da decifrare.

    Tra i segreti custoditi nelle piramidi, i papiri e le iscrizioni murali, si annidano sempre nuove scoperte. La morte dei faraoni e i loro sepolcri sono tutt’ora una fonte inesauribile di misteri da svelare, e continuano a calamitare le attenzioni degli studiosi.

    Ma non solo, e infatti una peculiarità dell’Antico Egitto è proprio il fatto che riesce a esercitare fascino su tutti. Non serve essere archeologi o egittologi. Quel mondo fa presa su chiunque, a partire dai bambini, passando per gli amanti del cinema, della letteratura, dei videogame.

    Quello egizio era un mondo che mescolava divino e terrestre, e lo mostrava in varie forme, per poi consegnarlo all’eternità. E a giudicare da quanto ancora oggi la cultura egizia influisca su di noi, si potrebbe dire, che quella eternità è stata raggiunta.

    Il faraone figlio del sole

    La figura del faraone in particolare è una di quelle più potenti ancora oggi. Forse la ragione sta nel fatto che è proprio la figura direttamente investita dalla divinità. Il faraone era considerato infatti il figlio carnale del dio più venerato dagli egizi, ossia il dio del sole Ra.

    Raffigurato in vari modi, Ra aveva spesso una testa da sparviero, e l’immancabile disco solare sulla sommità del capo. Ra veniva immaginato come in piedi su una barca del giorno, ad attraversare il cielo per le dodici ore diurne. Poi sulla Barca della Notte, a percorrere gli inferi.

    Oltre che nell’alternanza tra giorno e notte, Ra era dunque una metafora della vita e della morte. Donatore di vita, diventava infatti fondamentale proprio dopo la morte. Il suo compito era quello di guidare il faraone attraverso il regno dei morti, e condurlo all’eternità.

    Le contaminazioni di Ra

    Tra le immagini che probabilmente abbiamo impresse nella nostra mente, relative all’antico Egitto, quella di Ra è una delle più comuni. A testimoniare la potenza del dio, che resta saldo nell’immaginario anche di coloro che non ne conoscono il nome.

    Una curiosità, il dio Ra è molto popolare anche tra i giocatori di slot machine. Una delle slot più amate in Italia nei casinò legali è proprio la vlt Book of Ra, ambientata tra le piramidi.

    Oltre a citare il dio Ra questo gioco fa riferimento a un libro misterioso che il giocatore deve cercare. Esso fa riferimento al Libro dei morti, un insieme di istruzioni inserite nei sepolcri dei faraoni. Anche queste dovevano essere d’aiuto per superare il regno dei defunti e giungere alla vita eterna.

     

    Le saghe letterarie e il fantasy

    Oltre ai giochi di slot, ne esiste un filone molto ricco, questo mondo ha ispirato e ispira la produzione artistica in molti modi. La cultura egizia, al di là dei saggi, è diffusa in romanzi e narrativa. Un esempio la serie di “romanzi egizi” di Wilbur Smith. Un altro è Il grande romanzo di Ramses, saga letteraria basata sul faraone Ramesse II.

    Riferimenti all’Egitto sono molto presenti nei quattro libri Pandora, dell’Italiana Licia Troisi. Siamo nel genere fantasy, che ben si presta a utilizzare elementi della la cultura egiziana.

    La simbologia e la cultura egizie sono alla base anche de Il Caso dello Scarabeo Meccanico della serie Stoker e Holmes della scrittrice statunitense Colleen Gleason. Qui il fantasy e il mistero si fondono per creare indagini appassionanti.

    Insomma gli esempi potrebbero essere tantissimi, a testimoniare il fatto che si ritrovano simboli e riferimenti all’antico Egitto un po’ ovunque.

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