A Gustus le eccellenze enogastronomiche si raccontano, le videointerviste ai protagonisti.

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Va verso la conclusione Gustus, l’Expo dei sapori mediterranei, la fiera dell’agroalimentare e dell’enogastronomia di qualità che ha animato la Mostra d’Oltremare da domenica 20.

Esposizione di aziende ma anche dibattiti, cooking show (a cominciare da quello tenuto da Gianfranco Vissani), workshop, ed anche incoming con buyers internazionali provenienti da tutto il mondo a dimostrare che il comparto food & beverage è quanto mai vivo e fa da traino all’economia soprattutto in Campania.

Dunque il 2016 sembra essere l’anno del grande rilancio del settore agroalimentare ed enogastronomico dopo le titubanze dell’anno precedente, come testimoniato anche dalle parole delle imprese di eccellenza che hanno preso parte a Gustus.

Eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche hanno dato bella mostra dei loro prodotti ma che hanno anche raccontato le loro storie, storie fatte di tradizione, di innovazione, di persone e di luoghi da visitare.

Dunque ecco a voi le loro storie, così come ci sono state raccontate dalle loro stesse parole:

Gruppo Vitale, distributore della Pasticceria Del Corso – Tradizioni di Sicilia, che grazie alla catena del freddo porta in tutta Italia specialità siciliane di primissima qualità come i cannoli, la cassata e tutti i dolci a base di ricotta.

 

I Sapori di Napoli, azienda nolana che con i brand Sfornamì, Friggimì e Dolcemì porta in tutto il mondo lo street food napoletano, dalle specialità dei coppetielli delle friggitorie, ai prodotti da forno, ai prodotti per la prima colazione e dessert.

Il Salumificio Mastro Enrico di Caiazzo (CE), specializzato nel Maiale Nero Casertano, una particolare varietà suina ricca di grasso “buono” e che viene commercializzato secondo le antiche tradizioni della salumeria campana, specie per il guanciale.

Il Pastificio Antiche Tradizioni di Gragnano, che si è avvalso dei servizi di WeExport di San Giuseppe Vesuviano per quello che riguarda l’internazionalizzazione. La Pasta di Gragnano IGP ha un disciplinare che prescrive che il processo produttivo sia svolto quasi interamente a mano.

Rimanendo a Gragnano, il Pastificio Antonio Massa presenta formati di pasta colorata e dalle forme innovative con nero di seppia, curcuma, peperoncino.

L’Azienda Agricola Volpara di Sessa Aurunca, che opera nell’area del vulcano spento Roccamonfina (l’azienda agricola a latitudine più elevata) cogliendone le proprietà peculiari del terreno e realizzando vini con il vitigno del Falerno del Massico sia rosso sia bianco.

Rimanendo sul settore vinicolo, l’Azienda Agrituristica Fuocomuorto di Ercolano ha presentato non solo i suoi Lacryma Christi del Vesuvio sia rosso sia bianco, ma anche il ritrovato Caprettone, un vino bianco di origini antichissime. Come di origine antichissime, di pietra lavica risalente all’eruzione del Vesuvio del 1036 sono le cantine da cui Fuocomuorto prende il nome.

Rimanendo sul Vesuvio, Sapori Vesuviani di Portici porta nelle case il Pomodorino del Piennolo DOP, sia fresco sia trasformato nelle forme della tradizione come la “pacchetella” sia nelle forme innovative come i sughi pronti con olio extravergine di oliva DOP, come anche le Albicocche del Vesuvio, nominate già da Plinio il Vecchio, che presentano un grado di zuccherinità doppio rispetto alle albicocche di altri luoghi, trasformate in succhi e confetture.

Non potevano mancare i formaggi del Cilento, da Caggiano sul’Alto Tanagro è arrivata a Gustus la Fattoria di S.Antonio, azienda a filiera cortissima in conversione bio, caciocavallo podolico fresco, semistagionato e stagionato, aromatizzato al limone ed al peperoncino, scamorza fresca ed affumicata, ricotta, fiordilatte e formaggi caprini.

E dulcis in fundo, andiamo ad Avella, patria delle nocciole e di Noccioro, con le nocciole intere, la granella, la farina di nocciole, la pasta di nocciole per prodotti di pasticceria e con la crema spalmabile senza olii aggiunti dal gusto incomparabile se non con la nocciola intera stessa.

 

Ma a Gustus c’è grande richiesta non solo di prodotti enogastronomici campani, ma anche di professionalità campane, come testimoniato dalla presenza dell’Associazione Provinciale Cuochi Napoletani, che si impegna a formare i giovani cuochi coniugando le tecniche innovative con la tradizione culinaria napoletana.

Dunque Gustus si avvia alla conclusione con un bilancio più che positivo, c’è voglia di enogastronomia di qualità ed in questo settore le imprese campane non possono che farla da padrone, avendo il territorio tipicità e particolarità che non hanno uguali al mondo, e che riscuotono sempre più interesse anche da parte dei grandi buyer intenazionali.

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