NAPOLI – Hanno chiesto di parlare con l’Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe, le mogli dei quattro operai licenziati da Hitachi, riunendosi con uno striscione al Duomo. Da giorni alcuni stanno protestando davanti alla sede di Via Argine e si sono incatenati ai cancelli. Dei quarantotto lavoratori che erano stati coinvolti nella riorganizzazione generale delle strutture produttive, trenta sono stati presi, quattordici sono stati ricollocati alla Leonardo di Pomigliano e sono stati in quattro ad essere licenziati. L’alternativa offerta dall’azienda, spiegano le mogli, è un trasferimento a Porto Marghera, in territorio veneziano, un trasferimento che per loro è incompatibile con le condizioni familiari: “due dei licenziati sono disabili, ci sono anche percettori della legge 104 con una figlia disabile, uno degli operai si trova attualmente in un’altra regione, in un ospedale al capezzale della figlia che ha un tumore al cervello, e si è trovato anche a far fronte alla notizia del licenziamento”.
Le mogli dei quattro lavoratori licenziati da Hitachi protestano al Duomo
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