NAPOLI – Si possono misurare le nuvole, entità così sfuggenti, preziose per il loro carico vitale d’acqua, capaci di dissolversi come le illusioni? È ciò che farà ogni istante dal terrazzo del Museo Madre, ubicato nei pressi di Via Duomo, ‘L’uomo che misura le nuvole, opera dell’artista belga Jan Fabre inaugurata nel pomeriggio del 29 giugno 2017.
In tantissimi hanno partecipato all’evento, ammirando e fotografando la statua, bronzo al silicio, che rimanda al fratello dell’artista, eterno sognatore morto in giovane età. Ammirare l’opera di Jan Fabre invita l’osservatore a guardare verso l’alto, verso il cielo. La figura è intenta, in cima a una scala e con un grande righello e il naso all’insù, a misurare le nuvole, simbolo dell’abilità dell’uomo di superare, grazie alla capacità di sognare, tutti quei confini che portano a ciò che solo apparentemente sembra inarrivabile. “Sognare è importante quanto pensare, discutere, agire” commenta Pierpaolo Forte, presidente del Museo Madre.