Enrico Festa, senior account di Kynetic, intervista Martin Finnigan, voce e leader dei The Rainband, in occasione della sesta edizione del “Buon compleanno SIC” tenutosi a Bologna lo scorso 19 Gennaio.
Al grand Hotel Elite di Bologna ad accogliermi c’è Martin Finnigan, voce e leader dei The Rainband, da Manchester, nonché ambasciatore in Gran Bretagna della Fondazione Simoncelli.
Martin è a Bologna per esibirsi al teatro “Il Celebrazioni” in occasione della sesta edizione del “Buon compleanno SIC”, evento presentato dal comico Sergio Sgrilli, direttore artistico della manifestazione e grande amico di Marco Simoncelli, con cui il campione delle due ruote anni fa avrebbe proprio voluto organizzare una festa di compleanno.
Enrico Festa: ciao martin, grazie per essere con noi e bentornato in italia. Noto che ti piace tanto…
Martin Finnigan: si, devo dire che ho un grande feeling con il vostro paese. Probabilmente tutto nasce nel 2012, anno in cui abbiamo avuto la possibilità di supportare i Simple Minds nel loro tour italiano.. ricordo con grande piacere le tappe di Milano, Modena, e come non citare l’evento rock in Rome…
Sono stati tutti grandissimi concerti. Si, credo proprio che la nostra storia d’amore con l’Italia nasca con questo tour.
E.F.: e il legame con l’Italia si rafforza grazie al tuo ruolo di ambasciatore in Gran Bretagna per la Fondazione Simoncelli! Come ha avuto inizio questo legame?
M.F.: siamo sempre nel 2012. Tutta la mia famiglia segue da sempre la MotoGP con grande passione. I miei nipoti Jack e Rocco, mio cognato Matthew, sono pazzi per questo sport, ed erano grandi fun di marco. All’epoca dell’incidente i miei nipoti avevano solo 5 e 6 anni. Non avevao mai elaborato un lutto, non avendo ancora vissuto l’abbandono di un congiunto.. e mi è rimasta impressa una domanda del piccolo Rocco: perché marco non ci sarà nel prossimo grand premio?!
Questa è la triste storia della vita. Così in modo spontaneo mi venivano alla mente parole in sequenza, un motivo, ed ho iniziato a scrivere…eravamo già stati scritturati per una tappa della moto GP. Ma mio cognato Matt insisteva, avrei dovuto contattare la famiglia Simoncelli e chiedere il loro permesso per esibirci a Silverstone. Pur essendo uno sportivo, la cosa mi spaventava e non avevo idea di come fare. Ho provato per tantissimo tempo. Finalmente sono riuscito dopo circa due mesi ad avere la possibilità di un incontro a Riccione, dove ho conosciuto papà Paolo e la Kate.
La canzone è piaciuta al primo ascolto. Ovviamente i proventi derivanti dalla vendita del brano sarebbero andati tutti alla Fondazione Simoncelli. Da quel momento ho avuto la fortuna di essere apprezzato dalla famiglia Simoncelli al punto di essere incaricato come ambasciatore in UK della Fondazione.
E.F.: qual è stata la iniziativa organizzata in Gran Bretagna di cui vai maggiormente fiero?
M.F.: ad onor del vero sono tante le iniziative poste in essere in Inghilterra e dintorni. Marco è amato ovunque, non solo da voi in Italia. Il suo carisma, la sua classe sono apprezzate ed osannatae ovunque. È stato piuttosto semplice attirare la attenzione degli sportivi e dei fan della motogp e non solo. Il mio ruolo è stato agevolato in questo. Citerei come iniziative il motoraduno fatto a Londra con più di 500 partecipanti. O la raccolta fondi per la chitarra donata da Paolo Nuitini. O ancora eventi più classici come organizzazione di cene. Una serra abbiamo raccolto oltre 10mila sterline. È un grande onore per me rappresentare la fondazione, e tengo molto di più a questo incarico che non ad essere il front leader dei Rainband.
E.F.: cosa pensi di porter organizzare in Inghilterra par la fondazione nel 2017?
M.F.: siamo sempre attivi per realizzare il principale obiettivo della fondazione che ricordo essere la costruzione a Coriano di una struttura di accoglienza per ragazzi disabili. La cosa più bella da dire è che i lavori sono iniziati da tempo e sono a buon punto. Marco è stato sempre attento e vicino ai ragazzi meno fortunati, sempre in prima linea per sostenere varie iniziative a riguardo. I suoi amici di Coriano avevano pensato ad una statua come tributo, mamma Rossella ha preferito dare vita ad un progetto di più ampio respiro ed utilità sociale. E questo è stato un gesto stupendo di amore per la vita, una grande lezione per tutti, per me!
E.F.: al “buon compleanno Sic 2017” , al teatro “Il Celebrazioni” di Bologna, Martin Finnigan proporrà due pezzi. “Rise again”, nota canzone adottatata dalla Fondazione, e la nuova Love ot War, canzone ufficiale del Natale 2016 di Virgin Radio, con la direzione di Dj Ringo. Da dove nasce questo feeling con Ringo e Virgin Radio? E cosa bolle in pentola per i Rainband?
M.F.: ho incontrato il caro Ringo perché già Marco era un assiduo frequentatore di Virgin Radio, specie dopo ogni gara della motogp.
Così è stato naturale incontrare Ringo, spiegare il nostro progetto, e questo ci ha dato la opportunità di conoscerci sempre di più. L’amicizia è nata spontanea, bella, leale, pulita, disinteressata. Ringo è davvero una persona speciale, benvoluta non a caso. Ringo ci ha dato sin da subito grande spazio, e diciamola tutta, il sound dei Rainband lo ha colpito favorevolmente. Già col pezzo Rise again ci diede grande visibilità, con una grande presenza nella rotazione dei brani su Virgin. Poi per il 2016, ci ha chiesto di scrivere il pezzo di Natale per la compilation Xmas in Rock volume 2., che è diventato il pezzo ufficiale della radio.
Il nostro secondo album (satellite sunrise, ndr) sarà accompagnato da un tour, con alcune tappe anche nel vostro paese.. sicuro saremo al Mugello in occasione della tappa della moto GP, poi ci saranno date a Milano e altre in via di definizione.
The Rainband sono in una fase cruciale: stiamo trovando il nostro suono caratterizzante, un suono che definisco eclettico, non necessariamente tipico del rock classico. Veniamo da Manchester, inevitabile non subire influenze da band come Joy Division, New order, Oasis, stone roses… ma io penso che, pur essendo cresciuti con grandi ispirazioni, stiamo percorrendo una strada tutta nostra, ed i pezzi che scrivo ritengo siano di respiro internazionale. Oggi viviamo tempi difficli, i recenti eventi scuotono le coscienze, incutono paure e timori, a volte anche ansia, basti pensare alla brexit, alla incognita trump, ai tanti conflitti irrisolti e dimenticati, alla volgarità diffussa… ma c’è una possibilità, io vedo speranza, ci sono persone che ci credono, che sono esempi con le loro azioni, e la fondazione Simoncelli, ad esempio, ne è una prova concreta. Il secondo album dei Rainband è la celebrazioner della vita, del suo messaggio positivo, di speranza, rispetto al primo lavoro della band, più focalizzato ad osservare ciò che accadeva intorno a noi.
E.F.: hai accennato a qualche data dal vivo. Come possiamo restare connessi con voi per sapere altri concerti live?
M.F.: si, confermo che sarempo in Italia sia al Mugello che ad Acciaroli, nel Cilento, per un festival. Spero di vedervi in tanti. Comunicheremo altre date con puntualità sul nostro sito www.therainband.co.uk , dove i curiosi, gli amanti della musica potranno leggere anche altre curisità sempre targate The Rainband.
Enrico Festa: Martin, è stata una bella chiacchierata. Grazie per la tua disponibilità. Ci avevano parlato di un ragazzo alla mano, molto spontaneo, positivo. Tutto confermato.
Martin Finnigan: grazie a voi per aver trovato il tempo per me e per presentarvi i nostri progetti. E poi, insieme siamo più forti!
Intervista rilasciata in esclusiva ad Enrico Festa per Kynetic e Gazzetta di Napoli. Riproduzione anche parziale non autorizzata.