Intervista a Michela Polimeni, Co-Owner POLI.COM

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In vista dell’evento del 28 Aprile – “Web 3, Tecnologie & Società 5.0” – abbiamo intervistato l’avvocato Michela Polimeni, Co-Owner POLI.COM, speaker del quarto panel del convegno dal titolo ” La persona al centro della società sostenibile“.

D: Lei si occupa da anni di promuovere e diffondere, secondo i criteri ESG, la Sostenibilità nelle imprese, partendo dalla Governance etica. Ci spieghi quali misure e strumenti le aziende potrebbero adottare per approcciare ad un modello orientato alla sostenibilità?

Michela Polimeni: preliminarmente, occorre partire dall’etica di impresa e dalla governance. Le aziende devono porsi l’obiettivo di sviluppare il proprio business in modo sostenibile nei mercati nazionali e internazionali e, per tale motivo, tale sostenibilità deve originarsi dall’interno, ossia da una buona corporate governance e da tutte le policy e i sistemi che stanno alla base delle regole e degli standard per lo svolgimento responsabile dell’attività delle stesse.

Mantenere un sistema di governo societario efficiente e in linea con le best practices internazionali diventa, quindi, parte integrante della strategia di sostenibilità e punto di partenza per un processo di effettiva creazione di valore condiviso tra l’azienda e i suoi stakeholder. E’ solo grazie all’impostazione di questa strategia che le aziende riescono in maniera effettiva a mantenere l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la salute e sicurezza delle persone, la tutela dei lavoratori, il rispetto delle pari opportunità e la cooperazione con le comunità e il territorio.

È evidente, pertanto, come il percorso verso la sostenibilità abbraccia tre ambiti diversi: ambientale, sociale ed economico. Nello specifico, un’azienda è sostenibile quando, all’interno dei suoi processi produttivi, è economicamente redditizia ma anche socialmente equa e responsabile dal punto di vista ambientale.

Gli strumenti? Innanzitutto occorrerà partire dalla definizione e predisposizione di un codice etico e di condotta, all’interno del quale sarà messa in evidenza una struttura di governance attuativa nel tempo. In seguito, occorrerà definire modelli (a titolo esemplificativo e non esaustivo, i modelli di organizzazione, gestione e controllo) e pratices aziendali che attuino la strategia nel medio lungo termine.

D: Le tecnologie innovative impattano anche su altri aspetti come l’ambiente: pensa che la diffusione della Blockchain possa supportare gli stakeholders nel verificare in maniera trasparente gli impatti su di esso?

Michela Polimeni: certamente. La blockchain è dal punto di vista tecnologico qualcosa di assolutamente “rodato” e ben sviluppato in ogni settore e, dal mio punto di vista, rappresenta una garanzia efficace per il consumatore finale in primis e, non da meno, per tutti gli stakeholders. Immaginiamo, per esempio, un prodotto finito disponibile in un supermercato che integri, all’interno del suo pacchetto un sistema di blockchain facilmente individuabile attraverso uno smartphone. Con un semplice gesto, e qualche secondo di attesa, il consumatore sarà in grado di imparare e verificare le azioni intraprese dall’azienda sulla sostenibilità ambientale. Sarà un “ricordo” permanente e ad alto impatto sulla brand awareness, proprio perché vissuto direttamente nel punto vendita e nella fase più intensa dell’acquisto.

D: Secondo lei il WEB3 potrebbe diventare un portatore sano di sostenibilità?
Michela Polimeni: 
Il Web3 definisce la nuova fase del web, con servizi basati su blockchain e quindi decentralizzati, anonimi e sicuri.

In ottica futura, mi sentirei di rispondere positivamente. Ad oggi non si può negare che tale strumento susciti perplessità e dubbi su alcuni versanti, ma occorrerà attendere un po’ di tempo per avere risposte definitive a tale quesito.

Sotto molti aspetti, Web3 ha tutte le potenzialità per essere qualificato come portatore sano di sostenibilità grazie alla sua natura e ai suoi tratti caratterizzanti, tuttavia, a mio avviso, occorrerà preliminarmente intervenire – in maniera positiva e costruttiva – sul pensiero delle aziende in tema di sostenibilità e, solo successivamente, si potranno ottenere risultati positivi attraverso tali servizi innovativi

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