Lunedì 27 maggio 2024 alle ore 11.30 unitamente, le associazioni apparentate (Aicast, Assimpreseltalia, Associazione dei consumatori, Casartigiani, Coldiretti, Confartigianato), si riuniranno per una conferenza stampa a via Santa Lucia, nei pressi della sede della Regione Campania, con i rappresentanti delle territoriali di Napoli e provincia.
Il motivo è la mancata emanazione da parte del Presidente della Giunta Regionale della Campania del Decreto per la ricomposizione degli organi della Camera di Commercio di Napoli ai sensi del decreto legislativo 156/2011 art. 9 comma 1.
Parteciperanno alla conferenza stampa: Ciro Fiola (già presidente della Camera di Commercio di Napoli, nella foto), Giuseppe Bonavolontà (presidente Provinciale Napoli AICAST), Fabrizio Luongo (segretario Casartigiani Napoli), Salvatore Loffreda (direttore Coldiretti Campania), Enrico Inferrera (presidente Confartigianato Napoli), Giuseppe Ambrosio (referente dei consumatori)
Nel corso della conferenza stampa – si legge nella nota – saranno rivelate le ‘oscure’ trame che ormai da mesi stanno caratterizzando la procedura, con interessi di parte che sembrano essere prevalenti su quelli generali.
“La conferenza annunciata da Aicast, Assimpreseltalia, Associazione dei consumatori, Casartigiani Napoli, Coldiretti Campania e Confartigianato per domani, lunedì 27 maggio, dinanzi alla sede della Regione Campania, ha contorni grotteschi prima ancora che assurdi”: ad affermarlo sono i presidenti delle associazioni storiche: Acen, Claai, Cna, Compagnia delle Opere, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Unione Industriali Napoli. “La Regione Campania – evidenziano i presidenti delle associazioni storiche – sta invece operando con la necessaria attenzione, analizzando nei particolari i documenti forniti dall’Ente. Dunque, la rivendicazione delle associazioni alleate all’Aicast risulta quanto meno infondata, anche alla luce dell’attività svolta in questi mesi dalla stessa Camera di Commercio presieduta da Ciro Fiola. L’unica considerazione plausibile è che temono controlli di terzi sul loro operato”.
“Un’altra precisazione che va fatta – continuano Angelo Lancellotti, Giulio Cacciapuoti, Giuseppe Cerella, Vincenzo Santo, Raffaele Marrone, Pasquale Russo, Vincenzo Schiavo, Eugenio Gervasio e Costanzo Jannotti Pecci – è che la Regione Campania è in possesso da soli 50 giorni dei documenti per procedere alle dovute verifiche, mentre la Camera ha impiegato dieci mesi in luogo dei 30 giorni previsti dal legislatore per concludere le procedure di elezione del nuovo Consiglio, determinando peraltro una prorogatio della governance dell’ente, ora correttamente commissariato”.
“Abbiamo appreso – aggiungono i leader delle associazioni storiche – che secondo le verifiche per le attribuzioni dei seggi eseguite dal Rup incaricato dall’Ente di piazza Bovio, all’Acen risulterebbero regolarmente iscritte otto – e si sottolinea solo otto – aziende. E discorso analogo di falcidia vale per i dati esposti dalle altre organizzazioni imprenditoriali. Tra le imprese escluse figurerebbero finanche quelle che fanno capo a leader nazionali e locali di associazioni storiche. È del tutto evidente, quindi, che le modalità seguite dall’Ente camerale per valutare la regolarità delle imprese ai fini del computo della loro rappresentanza in Camera di Commercio, siano rivedibili e fondate con ogni evidenza su erronei e fuorvianti presupposti, come peraltro più volte già riconosciuto da sentenze di tribunali amministrativi, in riferimento a singole parti della procedura. Il risultato di un tale stravolgimento di regole è che associazioni con il radicamento e la lunga storia di rappresentanza sindacale, locale e nazionale, presenti nel Cnel e unanimemente riconosciute come le più rappresentative, vengono ridotte al lumicino, mentre altre, di recente costituzione, in qualche caso, come si è appreso da notizie di stampa, coinvolte anche in fatti di collusione con la malavita organizzata, si valutano accreditate di una rappresentanza ipertrofica. In quest’ottica appaiono ancor più evidenti discrasie e modalità di computo contestabili. Sarà nostra cura, infatti, non appena avremo la possibilità di avere il quadro completo dell’istruttoria compiuta dal responsabile del procedimento – concludono i leader delle associazioni storiche – adire per l’ennesima volta nelle sue varie articolazioni gli organi di giustizia. Restiamo in attesa di scoprire le fantomatiche “oscure trame” che – secondo il comunicato del signor Fiola – saranno svelate nel corso della conferenza stampa, mentre restano palesi agli occhi di tutti i sotterfugi, gli errori, le omissioni e le inesattezze compiute dal responsabile unico del procedimento (già destinatario di un esposto, alla Procura della Repubblica di Napoli, per comportamenti che non sembrano garantire pari diritti a tutte le associazioni) della Camera di Commercio in relazione alle procedure di rinnovo dei vertici dell’Ente. Resta evidente, a nostro parere, una procedura operata dalla Camera, opaca, senza la dovuta trasparenza e orientata a favorire il presidente uscente escludendo tutte le maggiori associazioni datoriali.
“E’ essenziale arrivare in tempi celeri alla risoluzione della vicenda che sta interessando la governance della Camera di Commercio di Napoli. Avvertiamo l’urgenza di trovare, nel rispetto delle leggi e delle procedure, una soluzione che permetta ad una importante istituzione, per la città di Napoli e per l’intera area metropolitana, di tornare ad operare con pienezza ed efficacia nell’interesse esclusivo delle imprese e dell’economia locale” – è quanto dichiara Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano di Napoli del Partito Democratico.