Venerdì 5 e sabato 6 aprile 2024, presso le Gallerie d’Italia in via Toledo 177 a Napoli, si svolgerà la nuova edizione di Agenda Sud 2030.
L’evento, quest’anno intitolato “Dove l’Europa incontra il Mediterraneo” è promosso dalla Fondazione Merita, in partnership con Cassa Depositi e Prestiti e con l’ospitalità di Intesa Sanpaolo.
Sarà un’importante occasione di confronto e di dibattito sul futuro del Sud Italia e del suo ruolo cruciale nel Mediterraneo in un contesto europeo in continua evoluzione.
Di seguito l’intervento introduttivo del Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro
Onorevoli ospiti, illustri relatori, signore e signori,
è con grande piacere che oggi diamo il via al Convegno 2024 della Fondazione Merita, dal titolo “Agenda Sud 2030: Dove l’Europa incontra il Mediterraneo”, qui, presso le Gallerie d’Italia a Napoli. Non poteva esserci luogo più appropriato di questo splendido palazzo, in questa splendida Città, storica capitale europea affacciata al Mediterraneo. È una occasione importante di confronto e di riflessione, su temi cruciali che riguardano il futuro del Meridione italiano e del Mediterraneo, nel contesto europeo e globale.
Desidero ringraziare gli organizzatori, e in particolare il Presidente Onorario Claudio De Vincenti, per avermi voluto coinvolgere in questo importante appuntamento. Il tema, “Il Mezzogiorno ponte tra Europa e Mediterraneo”, sottolinea l’importanza strategica di questa regione nel contesto geopolitico ed economico attuale. Il Sud Italia, con la sua posizione geografica privilegiata e la sua ricca storia culturale, può e deve giocare, ora più che mai, un ruolo fondamentale nel favorire la cooperazione e lo sviluppo tra l’Europa e le sponde del Mediterraneo.
Nel corso di queste due intense giornate di lavori saranno affrontati diversi temi cruciali, dal ruolo dei fondi di coesione nella governance territoriale, alla strategia europea del Global Gateway, dalle infrastrutture energetiche e idriche alla transizione verde, dai trasporti e dalla logistica al sostegno alle filiere produttive e alla politica industriale. Verrà esplorato un Mezzogiorno che non è sufficientemente conosciuto, ricco di dinamismo e di voglia d’impresa. Un Mezzogiorno che il nostro Gruppo Bancario sta sostenendo attivamente, e devo dire con soddisfazione, nella consapevolezza che la crescita del Mezzogiorno fa crescere l’intero Paese.
In questi due giorni interverranno illustri relatori, provenienti dai mondi delle Istituzioni, dell’Imprenditoria, dell’Accademia e della Società Civile, che contribuiranno con il loro sapere e con la loro esperienza al dibattito e alla individuazione di soluzioni innovative per lo sviluppo del nostro territorio.
Il Mezzogiorno non è affatto il deserto industriale che talvolta viene falsamente dipinto. Se fosse uno Stato, sarebbe al 7° posto tra i paesi manifatturieri d’Europa per numero di imprese, con una marcata concentrazione in settori chiave come l’aerospazio, l’automotive, l’agroalimentare, l’abbigliamento-moda e il farmaceutico. Il suo tessuto produttivo si sta irrobustendo: a fine 2023, le Società di Capitale attive nel Mezzogiorno erano oltre 408mila, il 30% del totale italiano. La grande impresa è presente con circa 60 realtà, soprattutto in Campania e Puglia, con una potenzialità di traino nella transizione economica. È significativa anche la presenza di imprese innovative, che noi di Intesa Sanpaolo sosteniamo attraverso il nostro Innovation Hub, il Laboratorio ESG, Agritech e Terra Next.
Ma il rilancio del Mezzogiorno nel contesto Euro Mediterraneo conta anche sull’Economia Marittima, sull’Energia e sul Turismo.
Il Mediterraneo è un hub logistico ed energetico in un contesto geopolitico in continua evoluzione, come dimostrano le tensioni nel Mar Rosso. La sua centralità economica è comunque destinata a crescere, perché è il crocevia di tre continenti, Asia, Africa ed Europa, che contengono la maggior parte della popolazione mondiale e una straordinaria ricchezza di civiltà e di culture. In più, i porti del Sud Italia, con le loro rotte di corto raggio, possono svolgere un ruolo chiave nel processo di reshoring.
L’Energia è un settore di crescita nel Mezzogiorno, con circa il 40% delle energie pulite del Paese concentrate qui. Il Sud ha un potenziale significativo per lo sviluppo di Hub per l’idrogeno e può fungere da ponte tra l’Africa settentrionale e l’Europa nelle catene di fornitura energetica.
Il Turismo, con una crescita stimata del 3,5% nel 2023, rappresenta una miniera per l’economia meridionale, grazie al ricco patrimonio storico, culturale e ambientale. Turismo e Ambiente sono potenzialmente fonti di profonda trasformazione per il Sud: il suo sviluppo ha bisogno di fattori trasversali quali la formazione, la sostenibilità, l’innovazione, la digitalizzazione e l’economia sociale. Servono investimenti, che non debbono avere come fonte solo il PNRR: devono trovare sostegno nella nuova Politica di Coesione e nella ZES Unica, che Intesa Sanpaolo sostiene fin dall’inizio con plafond specifici.
In totale il Mezzogiorno ha a disposizione oltre 210 miliardi di euro per la sua crescita. Intesa Sanpaolo, attraverso le Direzioni Regionali e l’azione del Corporate, avvalendosi anche delle analisi svolte da SRM, è determinata a utilizzare ogni strumento idoneo a sostenere l’economia della regione.
Chiudo, augurando a tutti i partecipanti due giorni proficui di lavoro e di scambio di idee, confidando che questo convegno possa rappresentare un momento di incontro e di confronto costruttivo, per delineare insieme le strategie e le azioni necessarie, per un Mezzogiorno e un Mediterraneo più prosperi, inclusivi e sostenibili.
Vi ringrazio per la vostra attenzione e auguro buon lavoro a tutti.