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Giustizia, Tar: sotto organico, ma riusciamo a rimanere nei tempi previsti. Bacchettate alla Regione su sanità e Pnrr

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Meno uomini, meno pendenze. Più che un paradosso, è un grande merito al lavoro di chi è in servizio, malgrado i carichi abbondanti del Tar della Campania: “L’organico dei magistrati in servizio è notevolmente inferiore a quello di diritto, in considerazione dei 50 posti previsti”, ha spiegato il presidente Vincenzo Salamone nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Sono 38 i magistrati del tribunale amministrativo regionale, ripartiti in 8 sezioni. Nel 2023 hanno dovuto far fronte a 6.150 ricorsi, con una flessione generale dell’1,03% e un incremento in materia di informativa antimafia, istruzione e silenzio della pubblica amministrazione. 6.013 le sentenze pubblicate mentre le pendenze sono diminuite da 9.931 ricorsi a 9.630. “La cosa positiva – ha aggiunto il presidente –  è che non c’è un arretrato significativo e ci attestiamo sullo standard europeo che è tre anni al massimo”.

Tra le criticità i contenziosi nel settore sanità: “Il rapporto Regione-strutture accreditate è molto conflittuale anche perché la Regione ha cambiato metodo di assegnazione delle risorse – ha spiegato Salamone -. C’è una difficoltà di fondo e difficilmente riusciamo a mettere un punto finale perché c’è anche questa tendenza della Regione a cambiare continuamente metodi d’assegnazione che ci crea problemi perché non riusciamo a definire questi giudizi”.

«La Regione Campania oggi soffre molto soprattutto per l’attuazione del Pnrr perché ci sono molti progetti incompleti, con aumenti dei costi, che se non vengono rifinanziati rimangono cattedrali nel deserto, il che è veramente una grave perdita per tutta la collettività, ma non credo che sia la Regione più in ritardo in ambito nazionale».

Lo ha affermato il presidente del Tar Campania, Vincenzo Salamone, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Salamone ha ricordato che «la Regione è un interlocutore istituzionale, il soggetto attuatore spesso sono altri enti, come i Comuni, la Città metropolitana, amministrazioni che poi beneficiano di queste competenze. La Regione – ha proseguito – è l’ente che opera una programmazione e quindi è l’interfaccia tra lo Stato e gli enti locali. La Regione risente anche di difficoltà organizzative ma non solo proprie ma di tutto l’apparato amministrativo».

Nell’attuazione del Pnrr «le maggiori difficoltà le hanno i piccoli Comuni perché non sono in grado di portare a termine le procedure con i loro uffici. Per questo si è fatta un po’ la scelta di utilizzare la Città metropolitana come stazione appaltante, considerato che l’ente metropolitano organizzativamente è più attrezzato».

“De Luca sconfessato anche dal Tar della Campania sull’attuazione del Pnrr: ormai colleziona solo dati negativi e brutte figure”. Lo dichiara, in una nota, il deputato Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali e Sanità, commentando le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Tar Campania, Vincenzo Salomone, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli, che ha parlato di “progetti incompleti, con aumenti dei costi che se non vengono rifinanziati rimangono cattedrali nel deserto”. “Siamo di fronte ad un’altra sonora bocciatura – sottolinea Vietri – che demolisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la falsa narrazione raccontata, ogni giorno, dal presidente della Regione con cui imputa al Governo nazionale colpe che non ha. È lui ad essere incapace di investire le risorse destinate alla Campania. Vale per il Pnrr, come accertato dal presidente del Tar Campania, e vale per il Fondo di Sviluppo e Coesione come ha ricordato, ieri, anche il Presidente Meloni: la Regione aveva a disposizione oltre 3 miliardi di euro ed ha speso solo 800 milioni; quindi, ci sono oltre 2,5 miliardi ancora da spendere ma De Luca, probabilmente, non è in grado di farlo”. “Di qui la strategia mediatica di inventare scuse, offendere e scaricare le responsabilità su altre Istituzioni. Una strategia che però si è rivelata totalmente fallimentare. E, alla luce della sua acclarata incapacità di governare la Regione, saranno presto i campani a mandarlo a casa” conclude Vietri.

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