Il Presidente della Camera Fontana inaugura il presepe di Napoli a Montecitorio, a 800 anni da quello di San Francesco: “Forma d’arte, di cultura e tradizione da tutelare e tramandare”

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“Il presepe è una forma d’arte, di cultura e di tradizione tipicamente italiana e diffusa in tutto il mondo. È una rappresentazione di pace, ed è parte della nostra cultura, dei nostri valori. Esponendo i presepi alla Camera dei deputati riteniamo di fare qualcosa di buono per la nostra identità e per la nostra tradizione, omaggiando una grande storia che – con San Francesco d’Assisi – continua da 800 anni e che deve essere conservata e tramandata alle future generazioni”. Così il presidente della Camera Lorenzo Fontana inaugurando questo pomeriggio, a Montecitorio, gli allestimenti dei presepi, a 800 anni dal primo presepe vivente di San Francesco d’Assisi. L’iniziativa, da lui promossa, vede tra le installazioni anche il “Presepe di Napoli del ‘700 tra storia, cultura, religiosità e tradizione” realizzato dall’Associazione presepistica napoletana.  I gruppi in visita al palazzo potranno assistere agli allestimenti per il periodo natalizio.

La sacra famiglia proveniente da Napoli ha in adorazione zampognari e re magi, con corteo degli orientali e banda di strumenti a fiato e a percussione.

Il presepe è a tutto tondo, anche con la scena dell’annuncio dell’angelo ai pastori.

Sul retro compare anche un trionfo della cucina napoletana, con pietanze cotte e crude. Il progetto è di Vincenzo Nicolella ed è stato realizzato da artisti e artigiani dell’Associazione Presepistica Napoletana, in particolare: Salvatore Vitucci, Teresa Acampora, Marina Contento, Concetta Mennella, Ornella Iezzone, Lucia Rossi, Nicola Avolio, Aniello Briganti, Carmine D’Ambrosio, Giovanni de Pascale, Alessandro Giliberti, Fausto Perilli, Ciro Ragozzino e Bruno Abate.

Il portavoce dell’associazione Luigi Carbone ha sottolineato che: “Il presepe del settecento vive l’attualità e porta la nascita di Cristo a Napoli con abiti dell’epoca. L’iconografia è chiara e riprende il mistero dell’annuncio e della nascita. La presenza di rovine simboleggia la nascita della nuova religione dalla crisi del paganesimo. Il presepe napoletano del settecento ci ricorda di vivere l’attualità di questo atto d’amore ogni anno. E soprattutto oggi”

Insieme al presepe campano, nella Galleria dei Presidenti di Montecitorio, sono stati inoltre collocati anche i presepi di Greccio e Verona.

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