Ammonta a 283 milioni il danno erariale complessivo al Comune di Napoli per la cattiva gestione degli immobili in locazione.
Lo ha quantificato la Procura della Sezione Giurisdizionale della Campania della Corte dei Conti che ha notificato inviti a dedurre nei confronti di 15 persone, nelle qualità di dirigenti ed ex dirigenti del Comune di Napoli e della Napoli Servizi, società a cui il Comune ha affidato, tra le altre cose, la gestione alla dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, ad uso residenziale e non. Nei confronti di queste 15 persone è contestata la mala gestio di alcuni immobili locati ad uso commerciale per i quali il danno erariale supererebbe di poco il milione di euro.
Per quanto riguarda invecee gli immobili locati ad uso commerciale nel complesso, viene quantificato dalla magistratura contabile un buco di 80 milioni. Molti di questi locali sono stati dati in locazione ad organizzazioni politiche ed in un caso anche religiose.
Dagli accertamenti eseguiti dalla Polizia municipale di Napoli sotto il coordinamento dei magistrati contabili, è emerso che le società locatarie cui la “Napoli Servizi” ha continuato a notificare inutilmente le costituzioni in mora, perdendo definitivamente i crediti, sono quasi tutte fallite.
Gli immobili tuttavia sono stati successivamente occupati da altri soggetti che finora non hanno versato un centesimo nelle casse comunali, procurandosi anche un ingiusto vantaggio competitivo nei confronti di operatori concorrenti che invece dovevano sostenere i costi dell’affitto dell’immobile locato.
La magistratura contabile rileva anche che l’avvio dell’inchiesta ha mosso il Comune di Napoli dall’inerzia in cui era venuto a trovarsi.
Infine, fa notare la Corte, la corretta gestione del patrimonio immobiliare è una delle condizioni che rendono operativo il “Patto per Napoli”, accordo che fu firmato dall’allora premier Draghi e dal Sindaco Manfredi per scongiurare il dissesto finanziario del Comune.