“Crimine infame, lo Stato è qui”. E’ quanto ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lasciando la scuola di Caivano, rione dove si sono consumati gli abusi ai danni delle due ragazzine di 11 e 12 anni.
“Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumato, di un crimine infame che ha scioccati tutti” e manifestare “la presenza serie, autorevole, costante dello Stato”, a Caivano, dunque, “per agire e metterci la faccia”.
“Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro” a 10 anni dalla vicenda della piccola Fortunata Loffredo, “la bambina buttata giù da un balcone dopo aver subito abusi, allora significa che qui si è consumato un fallimento dello Stato. Siamo qui per dare segnali concreti”.
“Il messaggio principale che noi vogliamo dare è che non devono esistere zone franche – ha rimarcato – ed è un messaggio che noi diamo qui, ma il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni: sono molti i territori che versano in queste e il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia”.
“Cerchiamo di dare risposte anche in termini di educazione” sottolinea la premier. “Ci sono norme importanti sul tema della dispersione scolastica, ma per combatterla vanno rafforzate. E’ previsto l’obbligo, ma le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i figli a scuola non sono sufficienti e vanno rafforzate”.
“Le direttrici sulle quali io intendo coinvolgere l’intero Governo sono principalmente due: la prima è la fermezza dello Stato contro la criminalità, l’illegalità e la droga. Questo territorio sarà radicalmente bonificato e vi assicuro che voi vedrete presto i frutti di questa visita su questo territorio”. “Coinvolgerò l’intero governo” ha detto la presidente del Consiglio in più riprese, affermando che “le forze dell’ordine non sono sole”.
“Io penso che si possa provare a fare la differenza, partendo da qui, fisicizzando da qui questo cambio di passo e, poi, portarlo nelle altre troppe zone franche che in Italia sono aperte. Mi rendo conto che è un impegno gravoso quello che ci prendiamo, non è una sfida facile ma credo che sia il compito della politica” ha detto la presidente del Consiglio, citando Sant’Agostino: “Comincia a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e magari potresti scoprirti a fare l’impossibile. E’ quello che vorremmo fare qui”.
“Penso che il messaggio più serio che si possa dare a questi territori, alle periferie dove la gente pensa che comunque vada lo Stato non sarà capace di risolvere i problemi, che viene a fare annunci e passerelle e poi sparisce, sia invertire questa tendenza – sottolinea Meloni -, partendo da questo territorio che oggi è conosciuto alla cronaca per le sue problematiche. L’obiettivo del governo è che domani possa essere conosciuto perché rappresenta un modello: da problema a esempio”.
“Il controllo del territorio da solo non risolve i problemi che le persone hanno. C’è una seconda fondamentale direttrice in questo lavoro che ci impegniamo a fare e che riguarda la necessità di dotare questo territorio di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, vorrebbero vedere da molto tempo. Siamo qui per cominciare da oggi a dare risposte precise”.
La premier Giorgia Meloni è stata in visita all’Istituto superiore Francesco Morano, la scuola di Caivano sul quale si affacciano i casermoni del Parco Verde (VIDEO). A riceverla è stata la dirigente Eugenia Carfora, donna simbolo di Caivano e del contrasto all’abbandono scolastico, che le ha donato un mazzo di fiori. Nella scuola c’è stato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, voluto dalla presidente del Consiglio. Arrivata in chiesa tra qualche contestazione, Meloni all’uscita della parrocchia è stata raggiunta da applausi.
Poco prima l’incontro con don Patriciello, il parroco del Comune dell’hinterland napoletano, che è durato una quarantina di minuti. “Qui oggi c’è una presenza importante che vuole raccontare qualcosa di importante – ha detto la presidente del Consiglio Meloni -. Noi siamo venuti qui oggi innanzitutto per rispondere all’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo e un sacerdote straordinario che voglio ringraziare per l’accoglienza e i consigli che ci ha dato, ma soprattutto per il lavoro quotidiano che fa in un territorio particolarmente difficile, per come dimostra che si può essere un esempio. Lui è una risorsa e un esempio per tutti noi“. “Lo Stato c’è e non intende abbandonare i cittadini nell’illegalità”, scrive sui social la premier Giorgia Meloni, postando una foto nella quale la si vede abbracciare don Maurizio Patriciello.
https://twitter.com/GiorgiaMeloni/status/1697255071124537372