Il rapporto Pendolaria 2024, pubblicato da Legambiente, conferma la Circumvesuviana come una delle peggiori ferrovie in Italia. Questa notizia non sorprende i pendolari che quotidianamente utilizzano le linee gestite dall’Ente Autonomo Volturno.
142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino sarnese.
Parliamo dell’insieme delle ex linee Circumvesuviane, tra le più antiche d’Italia, che
servono un bacino di centinaia di migliaia di abitanti e diversi comuni della provincia di Napoli.
Tanti e ormai storici i disagi che devono sopportare i pendolari che usufruiscono di queste
tratte.
Dopo un 2022 segnato da continui disagi alla circolazione (passaggi a livello malfunzionanti, ritardi e soppressioni su varie direttrici, incidenti più o meno gravi, problemi tecnici sulle tratte, ecc.) anche il 2023 è stata un’annata all’insegna delle difficoltà e dei ritardi per i tanti utenti costretti spesso a rinunciare all’utilizzo del treno come mezzo quotidiano di trasporto perché inaffidabile. Va evidenziata anche una problematica rispetto agli orari di servizio delle linee in questione. La tratta Napoli- Sorrento, ad esempio, poco più di 70 chilometri, fa segnare 38 minuti di servizio in più la sera rispetto alla linea di Torre Annunziata, 133 minuti di servizio in più rispetto alla linea di Poggiomarino, 143 minuti di servizio in più rispetto alla linea di Baiano, 157 minuti di servizio in più rispetto alla linea di Sarno. Differenze notevoli che disegnano tratte e passeggeri di serie A e altre di serie B o C.
Tardano ancora a concretizzarsi gli importanti investimenti annunciati ormai più di un anno fa dalla Regione Campania, attraverso l’acquisto di nuovi treni che sarebbero
dovuti entrare in servizio a partire da settembre 2024. Il Presidente della Regione, De Luca, ha infatti spiegato a inizio gennaio 2024 che ci saranno importanti ritardi sulle commesse per mancanza di materiale ferroviario per i nuovi treni. Si preannuncia dunque un’altra annata di disagi per i pendolari.
Enzo Ciniglio, portavoce del coordinamento dei comitati, commenta: “Non è una sorpresa, ma un’amara constatazione. Nonostante gli investimenti e le risorse messe a disposizione dalla Regione, siamo ancora al primo posto tra le peggiori ferrovie d’Italia da oltre un decennio”.
Ciniglio sottolinea la necessità di un lungo periodo per attuare una programmazione ferroviaria efficace, ma esprime preoccupazione per i ritardi e la mancanza di miglioramenti.
I pendolari hanno presentato proposte per migliorare il servizio al fine di alleviare i disagi causati da un’offerta scadente e una qualità del servizio inadeguata. La speranza è che le proposte dei comitati vengano prese in considerazione, anche se in parte, per migliorare la situazione attuale.