Proroga al 31 dicembre 2024 per Decontribuzione Sud. Soddisfazione Piccola Industria e Confesercenti

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Via libera della Commissione Ue alla proroga al 31 dicembre 2024 di Decontribuzione Sud, la misura in scadenza a fine mese con cui si incentivano, attraverso un esonero contributivo, i rapporti di lavoro dipendenti per le aziende con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

“La proroga della Decontribuzione Sud, che ha consentito alle nostre aziende del Mezzogiorno di crescere e partecipare al generale rilancio dell’occupazione è un risultato del governo italiano per il quale ringrazio il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto e in modo particolare la Vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Margrethe Vestager – ha affermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone -; questa decisione è il riconoscimento del fatto che la decontribuzione è oggi necessaria per le nostre aziende del Mezzogiorno, per continuare nel percorso intrapreso di riduzione dei divari territoriali e promozione delle imprese, del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso. Questi ulteriori 6 mesi sono fondamentali per consentirci di mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione Sud, sempre più orientata agli investimenti. Ringrazio i tecnici delle strutture del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che hanno avviato e gestito l’iter procedurale del rinnovo della misura, congiuntamente con il Dipartimento per gli Affari Europei”.

“Accogliamo positivamente il via libera dell’Unione europea alla proroga della misura Decontribuzione Sud fino al prossimo 31 dicembre. Lo riteniamo un successo del governo, ma anche di Confindustria nazionale, supportata dall’Unione di Napoli e da Confindustria Campania, come ha sottolineato il presidente Iannotti Pecci. Si tratta di un provvedimento molto apprezzato e utilizzato dalle imprese, e la mancata riconferma dell’esonero contributivo – per il 2024 prevista al 30% sugli oneri a carico del datore di lavoro – avrebbe avuto pesanti conseguenze per i bilanci delle imprese e l’occupazione nei territori interessati”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Guido Bourelly, presidente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione Industriali Napoli.

“Ma – avverte – è fondamentale che questa vittoria sia un punto di partenza per ulteriori azioni mirate a sostenere lo sviluppo economico del Sud e che la riduzione dei contributi possa essere mantenuta in misura decrescente fino al 2029, per proseguire nel sostegno alle imprese economicamente più deboli, incentivare l’occupazione e favorire la crescita delle imprese nelle nostre regioni”.

“Guardiamo con fiducia – aggiunge il presidente Bourelly – al futuro del Mezzogiorno anche alla luce delle recenti stime dell’Istat sul Pil e sull’occupazione territoriale per il 2023. Dopo anni di performance al di sotto della media nazionale, vedere un aumento del Pil dell’1,3% e una crescita occupazionale del 2,5% nella nostra area rappresenta un segnale positivo di ripresa economica. Questi dati dimostrano che le politiche di sviluppo e gli investimenti nel Sud stanno iniziando a dare i loro frutti. Particolarmente significativo è il contributo del settore delle costruzioni, che ha registrato una crescita del valore aggiunto del 4,6% nel Mezzogiorno, evidenziando l’importanza di continuare a sostenere progetti infrastrutturali e di riqualificazione urbana. Tuttavia, non dobbiamo adagiarci sugli allori. La crescita dell’1,3% del Pil, sebbene superiore alla media nazionale, indica che c’è ancora molto da fare per ridurre il divario economico tra le diverse aree del Paese. E’ cruciale che le istituzioni e le imprese continuino a collaborare per creare un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita sostenibile”.

“Accogliamo positivamente il via libera dell’Unione europea alla proroga della misura Decontribuzione Sud fino al prossimo 31 dicembre, annunciato ieri dal Ministro Raffaele Fitto. Una proroga che avevamo richiesto con forza: si tratta di un provvedimento molto apprezzato e utilizzato dalle imprese, e la mancata riconferma dell’esonero contributivo – per il 2024 prevista al 30% sugli oneri a carico del datore di lavoro – avrebbe avuto pesanti conseguenze per i bilanci delle imprese e l’occupazione nei territori interessati”.
Così Vincenzo Schiavo, Vicepresidente Nazionale Confesercenti con delega alle politiche del Mezzogiorno (e presidente di Confesercenti Campania)
“Auspichiamo – sottolinea Schiavoche la riduzione dei contributi possa essere mantenuta in misura decrescente fino al 2029, coì come previsto dall’attuale normativa, per proseguire nel sostegno alle imprese economicamente più deboli, fortemente colpite dalle varie crisi che si sono succedute in questi anni difficili. Siamo, altresì, disponibili – conclude – ad un confronto aperto con il Governo, e nel rispetto delle indicazioni di Bruxelles, per una futura modifica della misura più orientata verso gli investimenti”.

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