Entra nella fase attuativa il programma di rigenerazione urbana di Taverna del Ferro voluto dall’Amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi.
Questa mattina (2 febbraio 2024), nell’area adiacente le case popolari di San Giovanni a Teduccio, si è insediato il cantiere per la realizzazione dei 360 nuovi alloggi che ospiteranno le famiglie che vivono nelle due “stecche” costruite per far fronte all’emergenza abitativa seguita al terremoto del 23 novembre 1980.
La prima fase dell’intervento interessa l’area a Nord dell’attuale insediamento dove verranno demoliti 84 box per fare spazio a nuovi edifici bassi, autosostenibili energeticamente, con orti urbani, nuovi servizi di prossimità e spazi attrezzati per il gioco e lo sport. Successivamente, completato il primo gruppo di nuove case, ci sarà il trasferimento delle famiglie che vivono nel fabbricato lato mare.
Quest’ultimo sarà anch’esso demolito per far posto ad altri 180 alloggi nei quali andranno ad abitare quanti vivono nel fabbricato lato Vesuvio. Completati gli insediamenti abitativi, sarà demolito anche l’ultimo fabbricato nella cui area di sedime verranno realizzate opere a servizio del quartiere.
Il programma di rigenerazione urbana è realizzato grazie alle risorse dei Piani urbani integrati, che rientrano nella missione “Inclusione e coesione” del PNRR, del Fondo Complementare che integra le risorse del PNRR e del Fondo PON Metro Plus per complessivi 106 milioni e 483mila euro. I nuovi alloggi saranno destinati alle famiglie che vivono nell’attuale insediamento e che risultano assegnatarie o occupanti che si sono registrate nel corso del censimento condotto dal Comune.
“Oggi – ha commentato la vicesindaco Lieto – c’è emozione perché questo momento arriva a valle di due anni di lavoro molto intenso, anche se è solo l’inizio di quel percorso di riqualificazione per cui gli abitanti hanno lottato. C’è tutto il senso del lavoro per noi che operiamo nelle istituzioni: andare incontro ad una domanda complessa. Il Comune ha retto benissimo questa prova dal punto di vista tecnico e organizzativo e anche politico ed umano. Le famiglie di Taverna del Ferro non saranno sistemate temporaneamente altrove: assisteranno, naturalmente anche con qualche disagio, all’edificazione dei nuovi edifici ma questo per noi è importante e credo conti anche per la comunità perché avremo un osservatorio civico sul cantiere”.