Il caso ha suscitato notevole clamore nella provincia di Napoli, dove sei giovani, considerati di buona famiglia, sono stati posti agli arresti domiciliari per il loro coinvolgimento in un grave episodio di violenza.
Questo intervento legale è stato condotto dai carabinieri della compagnia di Sorrento, in seguito a un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura locale, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso.
I giovani, tutti originari della Penisola Sorrentina e di età compresa tra i 18 e i 20 anni, sono gravemente sospettati di aver commesso il reato di lesioni personali gravi. L’accusa è aggravata dal fatto che l’aggressione sia stata commessa da un gruppo superiore a cinque persone, che agivano tutte insieme.
L’episodio di violenza risale alla sera del 16 ottobre, quando un ragazzo di 18 anni è stato accerchiato e brutalmente picchiato.
Attualmente, questo giovane è ancora ricoverato in ospedale a causa delle gravi ferite subite durante l’aggressione. Le indagini suggeriscono che il pestaggio sia avvenuto in seguito al tentativo del 18enne di proteggere un amico e una ragazza, che è l’ex fidanzata di uno degli arrestati.
Questo tentativo di difesa da parte del giovane sembra aver scatenato la violenta reazione del gruppo. Dopo il completamento delle procedure legali di rito, i sei arrestati sono stati condotti nelle loro rispettive abitazioni, dove dovranno scontare la misura degli arresti domiciliari. Questo risultato legale segna un passo significativo nella risposta della comunità alla violenza giovanile, evidenziando la determinazione delle autorità a perseguire atti di aggressione così gravi, anche quando gli aggressori provengono da famiglie considerate “bene”.
