Avvenne 35 anni fa, il 26 agosto di una domenica del 1984, poco dopo le 12 a Torre Annunziata (Napoli), una delle stragi di camorra più sanguinarie ed eclatanti della storia nella quale si contarono 8 morti e 7 feriti, tra cui innocenti. É ricordata come “Strage di Sant’Alessandro”.
L’allora giovane carabiniere Andrea Buonocore, oggi in pensione, in servizio alla centrale operativa della Compagnia di Torre Annunziata, ricevette diverse concitate telefonate anonime in stretto dialetto: “Correte ci sono tanti morti, feriti e sangue dovunque”.
L’esperto militare non esitò a far convergere sul luogo segnalato l’autoradio più vicina. Dice all’ANSA: “Ricordo che i colleghi facevano fatica a spiegarmi quello che non avevano mai visto prima ed io a prendere nota per riferire al comandante. Sono attimi che ho scolpito nella mente e che ricordo con trepidazione per aver contribuito nell’immediato a gestire una situazione che coinvolse l’intera Arma che fece convergere centinaia di uomini e numerosi ufficiali”. (ANSA)