Aggressione ai medici, Ordine di Napoli: «La prefettura avvii un monitoraggio degli episodi di violenza. Solidarietà al collega della continuità assistenziale, il rischio di nuovi è altissimo».

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«Chiederemo un incontro al prefetto per sollecitare ancora una volta un monitoraggio efficace degli episodi di violenza. La nostra solidarietà ai colleghi che vivono questi episodi da incubo è incondizionata, ma non basta, questa storia deve finire». Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi ed Odontoiatri di Napoli e provincia, lancia un appello forte affinché non si abbassi la guardia sulle continue aggressioni che vedono coinvolto il personale sanitario.
«Continuare a lavorare in queste condizioni non è accettabile – dice il presidente dei medici – il rischio di nuove aggressioni è altissimo. Mi chiedo, se dovesse succedere l’irreparabile chi se ne assumerebbe la responsabilità?». Ultimo, in ordine di tempo, l’episodio che ha visto il tentato linciaggio di un medico della continuità assistenziale del distretto sanitario 40, “reo” di essersi rifiutato di produrre una certificazione telematica di malattia del tutto impropria.
Zuccarelli punta poi il dito contro la mancata realizzazione dell’annunciato Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari.
«È triste vedere che in questo Paese si continuano a fare annunci che poi restano tali. Sul tema delle aggressioni sarebbe anche stato fondamentale accelerare sotto il profilo normativo, medici e operatori della salute nell’esercizio delle proprie funzioni devono essere equiparati a pubblici ufficiali».
Gli ultimi dati disponibili dicono che sono circa 2.500 i casi di violenza, aggressione o minaccia ogni anno a danno degli operatori sanitari italiani. Più di 12mila quelli accertati dall’Inail tra il 2016 ed il 2020.
«La fuga dei sanitari dai pronto soccorso – prosegue il leader dei camici bianchi – non è altro che il sintomo di questa situazione. Il 55% dei medici ospedalieri ha subito almeno un episodio di violenza. Siamo talmente abituati e rassegnati a questo destino, che la maggior parte dei colleghi mette in conto ogni evenienza».
Grave, sottolinea Zuccarelli, anche l’impoverimento di personale che sta mettendo in ginocchio il 118, altra area nella quale non si riesce a procedere con assunzioni, viste le continue minacce e le aggressioni alle quali il personale medico è sottoposto. «L’Ordine di Napoli ha denunciato da tempo quanto oggi sta accadendo, continueremo a spingere affinché questi temi vengano affrontati in maniera seria e strutturale»
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