‘Chi dimentica diventa il colpevole’: torna per il terzo anno a Napoli “Imbavagliati”, Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto da Désirée Klain, in programma dal 20 al 24 settembre al Palazzo delle Arti (PAN) di Napoli (Via dei Mille, 60), luogo che custodisce la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo dell’iniziativa che dà voce ai giornalisti perseguitati nei loro paesi.
La terza edizione, sostenuta anche quest’anno da Roberto Saviano, apre nel segno dell’arte, domani 20 settembre, alle 18, nella Sala Foyer del PAN con il vernissage della mostra “Giovanni Izzo per Imbavagliati”, a cura di Stefano Renna (con la collaborazione di Luca Palermo). Senza nessuna forma di tutela o vincolo con una testata giornalistica, Izzo si muove da anni attraverso il degrado sociale e ambientale di un territorio limite come Castel Volturno: ‘libertà’ professionale che paga a caro prezzo, finendo spesso costretto al silenzio, ‘imbavagliato tra gli imbavagliati’. Prostituzione, abusi edilizi, immigrazione clandestina, criminalità organizzata, sono immortalati nel bianco e nero di una fotografia in grado, così, di restituire tutta la drammaticità di un luogo dilaniato dall’illegalità diffusa.
Fotogiornalismo e memoria storica: “Imbavagliati” ospiterà, nella sala Atrio del PAN, “MEMORIA OLVIDADA”, l’esposizione di arti visive di Giuseppe Klain, a cura di Pino Narducci e Désirée Klain, donata al Festival a suggello di una collaborazione avviata con l’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”. Attraverso documenti fotografici originali ed interviste, il lavoro accende i riflettori sulla vicenda di un’intera generazione di italiani torturati, sequestrati e uccisi durante il regime dittatoriale nell’Argentina degli anni ‘70. L’indagine trae spunto dalle storie di sei ragazzi “desaparecidos”, tra cui quella della napoletana Maria Rosaria Grillo, raccontata nel libro “El minuto” del pm partenopeo Narducci. La mostra sarà l’occasione per lanciare una petizione a favore del riconoscimento di una giornata in memoria di tutte le vittime italiane della dittatura militare di Videla. “14 per non dimenticare” è invece il nome dell’allestimento fotografico, organizzato dall’associazione “Studenti napoletani contro la camorra”, che si terrà nella sala Mehari del Pan. Gli scatti, di Greta Bartolini, raccontano i luoghi di vittime innocenti della camorra.
All’inaugurazione interverranno: Désirée Klain (direttrice artistica di “Imbavagliati”), Nino Daniele (assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Margherita Dini Ciacci (Presidente del Comitato Unicef Campania), Paolo Siani (Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania), Ottavio Lucarelli (Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania), Claudio Silvestri (segretario del Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania),e il giornalista Luigi Necco.
‘Voci senza paura dalla Spagna al Maghreb, dal Venezuela alla Turchia’: il Festival proseguirà fino al 24 settembre con incontri e dibattiti quotidiani. Durante la manifestazione l’ultimo appuntamento delle iniziative del Premio Siani (in memoria del giovane cronista ucciso dalla camorra nel 1985, dalla scorsa edizione gemellato con “Imbavagliati”) sarà dedicato a Ilaria Alpi, la giornalista del TG3 assassinata 23 anni fa a Mogadisco insieme al cineoperatore Miran Hrovatin. “Muri e fili spinati – spiega la Klain – è il tema di questa terza edizione: dai muri materiali, che dividono paesi interi, a quelli ideologici. Il filo spinato è nell’anima delle vittime, che sono ancora in attesa di avere giustizia e di tutti coloro che hanno una coscienza civile. Il caso Ilaria Alpi non può e non deve essere chiuso, perché come recita il nostro slogan: ‘Chi dimentica diventa il colpevole”.
“Un tema attualissimo e drammatico per un appuntamento che è internazionale per il livello dei partecipanti e per il peso dei temi affrontati, ma che sentiamo profondamente nostro – afferma Nino Daniele – Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – un appuntamento nel quale la Città, si ritrova su uno scenario internazionale e partecipa come comunità, si fa soggetto culturale, civile e politico. L’Amministrazione comunale di Napoli promuove e sostiene questa iniziativa con particolare partecipazione: in un mondo nel quale muri, fili spinati e censure sono continuamente evocati, invocati o temuti, vogliamo che venga da Napoli un segno, e con esso l’impegno per un’altra idea di convivenza, di democrazia, di umanità”.
“Chi dimentica è colpevole – dichiara Paolo Siani, Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, fratello del giornalista ucciso – e per questo motivo da 32 anni puntualmente e con testardaggine ogni 23 settembre ricordiamo Giancarlo. Noi non vogliamo dimenticare e vi chiediamo di non dimenticare tutte le vittime innocenti della criminalità, specie quelle per le quali stiamo ancora aspettando giustizia, e noi aspettiamo fiduciosi che prima o poi giustizia arriverà per tutti. Ilaria Alpi, che quest’anno vogliamo ricordare insieme a Giancarlo, così come facemmo lo scorso anno con Giulio Regeni, è una di queste. E comprendiamo tutto il dolore della mamma Luciana per aver perso una figlia e non essere riuscita a ottenere giustizia. E si è battuta e si batte con tutte le sue forze affinché gli assassini di Ilaria vengano presi e condannati. Solo così lo Stato è uno Stato credibile, se riesce a difendere i suoi cittadini onesti e punire i colpevoli”.
L’appello sarà lanciato il 23 settembre durante il convegno sul tema dell’importanza della ‘scorta mediatica’ (il sostegno ai giornalisti minacciati attraverso il rilancio delle loro inchieste su tv, radio, social e altri organi di stampa) con Nello Trocchia, Sandro Ruotolo, Paolo Borrometi, Luciana Esposito, e la partecipazione di Giuseppe Giulietti (Presidente Federazione nazionale stampa italiana), Carlo Verna (giornalista Rai) e Claudio Silvestri(segretario del Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania).
“Imbavagliati”, prodotto anche quest’anno dall’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”, è promosso dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, è realizzato nell’ambito del “NAPOLINFEST- “Naviganti, Eroi, Poeti e Santi della Città”, progetto diretto da Luigi Necco e cofinanziato dalla Regione Campania con fondi del “Programma operativo complementare (POC) 2014 – 2020” per la rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura, e organizzato da Gabbianella club srl di Gianluigi Osteri. Il Festival gode dell’alto patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus, della Federazione Nazionale Stampa italiana, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, del Sindacato Unitario dei Giornalisti campani e di Articolo 21. Ogni incontro in programma vedrà tra i protagonisti un noto vignettista italiano, che commenterà in diretta i fatti di cronaca attraverso le sue illustrazioni. Tutti gli appuntamenti del Festival sono a ingresso gratuito.
Gli incontri
“Dagli attentati a Barcellona, alla jihad nel Maghreb: censure e inchieste tra le due sponde del Mediterraneo”: è l’argomento dell’incontro di apertura del Festival, che si terrà il 21 settembre alle 10 nella sala Pan, con l’intervento di Ignacio Cembrero, uno dei maggiori specialisti della questione maghrebina, e la partecipazione di Fatima Mahfud, rappresentante del fronte Polisario in Italia e del direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico.
“Bavaglio di regime: Venezuela e Turchia, giornalisti nel mirino”: la censura e la persecuzione dei giornalisti dei governi di Maduro e Erdogan è il tema che sarà affrontato, il 22 settembre alle 10 nella sala Pan, con gli interventi di Tulio Hernandez (Venezuela), Fehim Taştekin (Turchia) e la partecipazione di Ottavio Ragone, direttore de “La Repubblica Napoli”. Modera Marco Cesario, cronista dell’ANSA, specializzato sul Mediterraneo e il Medio Oriente arabo – musulmano. Illustrazioni di Enrico Caria.
“Muri veri e ideologici: l’America di Trump e muslim ban” è l’argomento che sarà trattato nell’incontro del 23 settembre alle 10 nella sala Pan, con l’intervento della giornalista iraniano-americana Negar Mortazavi, e le illustrazioni live di Riccardo Marassi. Modera Antonella Napoli, giornalista e analista di questioni internazionali.
“Muri d’acqua: i naufragi politici in Libia ed Egitto”, è il titolo della seconda conferenza del 23 settembre, che si terrà alle 11 nella sala Pan, con il giornalista Salah Zater (Libia). Modera Fouad Roueiha, responsabile per la Siria di “Osservatorio Iraq – Medio Oriente e Nord Africa” ed esponente del comitato “Kaled Bakrawi”.
“Siani per Ilaria Alpi”, il 23 settembre alle 18 nella sala Di Stefano, è l’appuntamento del Festival con il “Premio Siani”, la commemorazione in ricordo del giornalista napoletano de “Il Mattino” vittima della camorra, dalla scorsa edizione gemellata con “Imbavagliati”. Quest’anno l’incontro sarà dedicato a Ilaria Alpi, l’inviata del TG3 uccisa in Somalia 23 anni fa, a pochi passi dall’ambasciata italiana di Mogadisco, la cui morte attende ancora giustizia. In programma un dibattito con la partecipazione dei giornalisti Nello Trocchia, Sandro Ruotolo, Paolo Borrometi e Luciana Esposito. Interverranno Carlo Verna (giornalista Rai), Giuseppe Giulietti (presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana) e Claudio Silvestri(segretario del Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania
“Mai più soli!” (in che modo è cambiata, negli ultimi 10 anni, la narrazione audiovisiva dei fenomeni criminali), è il convegno che chiuderà, alle 20, nella sala Di Stefano, le iniziative dedicate al “Premio Siani” del 23 settembre. Parteciperanno il presidente della FNSI, Giuseppe Giulietti, Paolo Siani (fratello di Giancarlo), alla guida della Fondazione Polis della Regione Campania. L’incontro si aprirà con la proiezione, in anteprima nazionale, del trailer della pellicola/verità “Nato a Casal di Principe”, tratta dall’omonimo libro di Amedeo Letizia, per la regia di Bruno Oliviero, che prenderanno parte al dibattito con il protagonista Massimiliano Gallo. Dopo il debutto fuori concorso al Festival di Venezia, il film porterà sul grande schermo la storia del fratello di Amedeo, Paolo Letizia, ventunenne di buona famiglia di Casal di Principe, sparito il 18 settembre del 1989 in circostanze misteriose e mai più ritrovato. Il convegno analizzerà l’evoluzione dello storytelling della legalità sul piccolo e grande schermo.
24 settembre spazio ai giovani reporter con Désirée Klain