“Al Vomero, quartiere collinare partenopeo – esordisce amareggiato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, fondatore sul social network Facebook del gruppo: “Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi” -, dopo gli eventi di via Solimena e di via Morghen, con fabbricati che vengano sgomberati dalla sera alla mattina, lasciando tante famiglie per strada alla ricerca di un alloggio provvisorio per un periodo che non può essere neppure determinato e con tutti i disagi che ne conseguono, i residenti vivono con la preoccupazione che prima o poi possa toccare anche a loro, visto il ripetersi di episodi che denunciano lo stato precario dei sottoservizi, segnatamente degli impianti idrico e fognario. Una vera e propria psicosi che si sta diffondendo e che non consente di dormire sonni tranquilli ma che denuncia purtroppo, ancora una volta, la latitanza, da molto, troppo tempo oramai, degli uffici preposti alla sicurezza e alla salvaguardia della pubblica incolumità. Una vicenda sulla quale dovrebbe intervenire anche la magistratura visto il ripetersi di questi eventi che, solo per miracolo, non si trasformano in tragedie, con la perdita di vite umane “.
“Si tratta peraltro di situazioni non nuove – sottolinea Capodanno -. Ricordo ancora, solo per esemplificare, la tragedia sfiorata in via Cimarosa, verificatasi anni addietro, quando un passante, mentre transitava sul marciapiede di fronte al parco della villa Floridiana, per un improvviso cedimento della strada, si trovò a cavalcioni di una condotta, che lo salvo da conseguenze ben più gravi, vista la dimensione della voragine che si era aperta, sotto i suoi piedi, in quel tratto di strada”.
“Purtroppo – puntualizza Capodanno – a Napoli, e sulla collina vomerese in particolare, il cui sottosuolo peraltro è attraversato da numerose cavità generate anche dalla realizzazione dei cunicoli per il transito di mezzi di trasporto su ferro, paghiamo le conseguenze della vetusta e della fatiscenza di buona parte delle reti fognaria e idrica, per le quali notoriamente manca un monitoraggio costante ed efficiente, che andrebbe effettuato, con le moderne tecnologie, attraverso modalità telematiche, teso anche a individuare celermente eventuali perdite, evitando così il dilavamento dei terreni, con la creazione di grosse cavità che, nel tempo, danno luogo a cedimenti stradali, come di recente accaduto anche in via Manzoni, o, cosa ancora più grave, a danni alle fondazioni dei fabbricati, con conseguenti sgomberi e ripercussioni sui cittadini. Reti che andrebbero, in molti casi, sostituite in considerazione del lungo tempo trascorso dalla loro installazione, attraverso una preventiva mappatura dell’esistente. Una situazione ben nota da tempo, rispetto alla quale non risulta che, sino ad oggi, si siano mai assunte le iniziative necessarie e opportune. Adesso, alla luce di quest’ultimo, almeno per il momento, episodio, per un poco la vicenda sarà alla ribalta delle cronache, per poi purtroppo tornare del dimenticatoio fino alla prossima prevedibile tragedia “.