a cura di Renato Aiello
La bambola maledetta vista in “L’Evocazione – The Conjuring” e, successivamente, nello spin-off “Annabelle”, è tornata a terrorizzare dal 3 agosto scorso gli appassionati dell’horror con “Annabelle 2: the Creation (la creazione)” di David F. Sandberg (anno di produzione 2017, durata 109’), nell’estate che vedrà prossimamente a settembre anche il gradito ritorno di Stephen King, lo scrittore di “Shining” per intenderci, libro che fu trasposto al cinema dal maestro Stanley Kubrick negli anni ’80. King sarà nelle sale con il film “It”, tratto da un suo noto bestseller e promette brividi ed emozioni forti.
Il pupazzo terrificante “Annabelle” ha spaventato invece prima i giffoners e i giurati il mese scorso nell’anteprima internazionale del Giffoni Film Festival 2017, a chiusura delle Fright Nights, la rassegna realizzata in collaborazione con Warner Bros. Pictures e dedicata al cinema dell’orrore nella cittadella del cinema di Giffoni Valle Piana, sede del festival. Al giocattolo malefico è stata riservata persino la passerella sul blue carpet della kermesse, con foto per fan, autografi (finti) e maschere di carta che riproducevano il suo viso distribuite ai curiosi e ai supporter dietro le transenne. Un vero fenomeno annunciato e ben condito attraverso la promozione mediatiche sui Social e con le strategie di marketing virale.
La storia riprende gli avvenimenti lasciati in sospeso nel 2014: diversi anni dopo la tragica morte della loro bambina un fabbricante di bambole e sua moglie (interpretata da Miranda Otto, l’indimenticata guerriera de “Il signore degli anelli” di Peter Jackson) accolgono in casa una suora e alcune ragazze provenienti da un orfanotrofio che è stato chiuso. Presto però diventano l’obiettivo della bambola posseduta, Annabelle appunto. Astenersi cuori deboli, questo infatti è un racconto per stomaci forti. Dietro la macchina da presa troviamo David F. Sandberg, regista del cortometraggio “Lights Out” e dell’omonima pellicola che ne è stata tratta (prodotta sempre da James Wan).
Con Annabelle torna in sala il topos dell’oggetto indemoniato, del bambolotto posseduto, tanto caro al cinema di genere, e che negli anni passati ha visto in Chucky, la bambola assassina, un indimenticabile e iconico personaggio resistito ai decenni, e passato per effetti speciali e remake, puntate successive decisamente scadenti e ridicole, da cinematografia di serie b.
Renato Aiello