Astradoc, doppio appuntamento venerdì 26.

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Venerdì 26 gennaio 2018 dalle ore 19.30

Cinema Astra – via Mezzocannone, 109 – Napoli

 

Ore 19.30

Pagine nascoste

di Sabrina Varani

Saranno presenti la regista e

il Prof. Guido D’Agostino Presidente dell’Istituto Campano per la storia della Resistenza

 

Ore 21,30

Camera 431

di Barbara Rossi Prudente

Saranno presenti la regista e

Renato Carpentieri attore e regista

Venerdì 26 gennaio alle ore 19.30 continuano i doppi appuntamenti con AstraDoc -Viaggio nel cinema del reale, la rassegna organizzata al Cinema Astra da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor. Anche questa settimana AstraDoc porta a Napoli due film in anteprima, uno sul passato e sulla memoria da tenere sempre viva, l’altro su un presente problematico che invita a riflettere sulla comunicazione e l’incontro tra le persone.

La serata prende il via alle ore 19.30 con Pagine nascoste di Sabrina Varani (Italia 2017, 67′), presentato come evento speciale all’ultima edizione del Torino Film Festival. Il film è il secondo appuntamento napoletano de “Il mese del documentario”, una delle manifestazioni più rappresentative dedicate alla diffusione del Cinema del Reale a cura di Doc/it, con il pubblico di 7 città italiane, tra cui quello dell’Astra, che assegnerà il Premio al Miglior Documentario. Interverranno in sala la regista e lo storico Guido D’Agostino, Presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea “Vera Lombardi”.

La sceneggiatrice e scrittrice Francesca Melandri (Eva dorme, Più alto del mare) sta effettuando le ricerche per la stesura del suo nuovo romanzo, Sangue giusto, ambientato tra Italia ed Etiopia durante il ventennio. Consapevole del fatto che il padre Franco ha militato nel partito fascista, per poi rivedere le sue convinzioni dopo la campagna di Russia, si imbatte in un suo articolo, di cui ignorava l’esistenza, in cui il genitore teorizza la superiorità della razza bianca su quella africana. La sua indagine si amplia quindi in un arco di cinque anni, spostandosi a cercare in Etiopia il segno violento che l’occupazione italiana e la guerra vi hanno lasciato – nella lingua, nelle famiglie miste, nel paesaggio, oltre che nei libri di storia – fino ai motivi per i quali il ricordo di quel periodo colonialista sia ancora visto con orgoglio da alcune realtà neofasciste nazionali e funga loro da appoggio teorico.

Note di regia

Il film è nato sull’onda di un’intuizione, quella di raccontare cosa ci sia dietro la scrittura, di quale materia prima interiore siano fatte le parole che formano un racconto. Soprattutto, volevo provare a farlo non a posteriori, ma mentre il romanzo si sta formando.

Ben presto mi sono confrontata con l’enormità del tema storico che Francesca era andata a toccare, quello di un periodo relativamente recente di cui io come italiana mi scoprivo del tutto all’oscuro. Confrontandomi con la mia ignoranza e capendo che non si trattava solo di una mia carenza ma di una rimozione collettiva, ho cercato un linguaggio personale per raccontare la Storia in soggettiva, dal punto di vista cioè di qualcuno che come me scopriva un passato scomodo…

 

Alle ore 21.30 ci sarà la proiezione di Camera 431 di Barbara Rossi Prudente (Italia 2017, 55’) che sarà presente in sala con l’attore e regista Renato Carpentieri, per mostrare l’ultimo suo lavoro a metà strada tra realtà e finzione, realizzato anche con le musiche originali del compianto Fausto Mesolella e di Emilio Di Donato.

Circa 50 Sconosciuti si presentano ad un appuntamento al buio in una camera d’albergo dove, divisi in coppie, condividono per alcune ore la propria vita e le loro storie con una persona di cui non hanno mai sentito parlare o incontrato prima. Dall’esperimento emergono voci, atmosfere e modalità personalissime di partecipare alle vite altrui. Raccontando e raccontandosi, gli Sconosciuti dimostrano che non bisogna essere necessariamente amici, familiari o amanti per condividere la verità di un incontro.

“Camera 431” celebra la quotidianità della vita della gente comune. Rinunciando ad una storia di finzione rigorosa e strutturata, il film documentario si rivela lo strumento più idoneo perché la voce dei personaggi emerga come unico protagonista.

Note di regia

Quando ero giovane, spesso uscivo con un carissimo amico. Abbiamo trascorso molte ore a chiacchierare, molte altre a guardarci intorno. Chiamavo Stefano per due ragioni: la prima era che potevamo parlare di tutto e trovare ogni volta cose nuove da fare; la seconda era perché entrambi non avevamo l’esigenza di uscire necessariamente in gruppo.

Mi sono sempre sentita scomoda tra molte persone, in balia del disagio di dover spendere una parola con ognuno. Spesso le frasi mi mancavano, gli argomenti mi sfuggivano o, se c’erano, non sempre ero dell’umore di volerli condividere a voce alta. Insomma, so di riuscire meglio in un rapporto “uno a uno”. Quello che permette di scendere più a fondo e che, un po’ alla volta, ti autorizza ad accedere “dentro”. Ed è il “dentro” delle vite altrui, l’intimità che so di non poter condividere veramente, che mi pone in un atteggiamento di desiderio.

Con Stefano, le uscite della nostra birretta, finivano spesso all’inseguimento di uno sconosciuto, incontrato nel locale. Adocchiavo un uomo o una donna, che per qualche ragione mi sembrava interessante, e decidevo di seguirlo. Capire – dove andava, come proseguiva la serata, come si divertiva, se piangeva e con chi – diventava il mio batticuore. La sensazione di sfiorare l’intimità di uno sconosciuto mi dava i brividi. Ancora le riconosco oggi, quelle persone. Quando le incrocio per strada, mi sfiorano non sapendo che esisto. Io invece saluterei, vorrei chiedere come stanno, che fanno, come e quanto è cambiata la vita, e con la vita, quanto sono

cambiate le loro serate. Forse è da questo che nasce CAMERA 431.

 

Il programma di “Astradoc – Viaggio nel cinema del reale” continua con molti ospiti: Ziad Kalthoum, regista siriano il 2 febbraio, vincitore del prestigioso festival Visions du Réel di Nyon con il suo film “Taste of Cement”, Steve Della Casa con il suo “Nessuno ci può giudicare” realizzato con Chiara Ronchini, evento speciale al Torino Film Festival, insieme ad Antonio Tricomi che presenterà il libro scritto con Gianfranco CociBob Dylan. Cantautore da Nobel” il 23 febbraio, Concita De Gregorio e Esmeralda Calabria con il loro film “Lievito Madre”, evento speciale alla 74° Mostra del Cinema di Venezia, Antonietta De Lillo con l’accoppiata “Promessi Sposi” e “Il Signor Rotpeter”, anche quest’ultimo recente anteprima veneziana. Come sempre, inoltre, ci sarà spazio anche per emergenti e giovani filmmaker, a partire da gli allievi del centro FILMaP di Arci Movie, Caterina Biasiucci (“Appunti sulla mia famiglia”) con Carlo Manzo e Francesco Romano (“Sub tuum praesidium”), con i loro documentari presentati a diversi importanti festival italiani in anteprima a Napoli il 2 marzo, ancora autori come Ilaria Urbani con “Luci sulla forntiera”, Andrea Canova con “Je so’ pazzo”, Antonello Scarpelli con “Tarda estate”, e poi grandi film internazionali come “Safari” di Ulrich Seidl, “Restare vivi: un metodo” con Iggy Pop e Michel Houellebecq, “Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, “Never Ending Man: Hayao Miyazaki”, “La poltrona del padre” di Antonio Tibaldi e Alex Lora.

La rassegna si chiuderà con 5 appuntamenti (20 e 27 Aprile, 4, 11 e 18 Maggio) da definire con film documentari provenienti da Festival Internazionali.

 

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Il botteghino sarà aperto da mezzora prima dell’inizio delle proiezioni.

INGRESSO 3,00 € a proiezione | Ingresso doppia proiezione 5,00 € | SOCI ARCI 2,50 € a proiezione

Coordinate rassegna:

Curatore: Antonio Borrelli

Dove: Cinema Astra, via Mezzocannone, 109 Napoli

Quanto: Ingresso singolo 3 euro | Soci Arci 2.5 euro

INFO:

FB: Astradoc – Viaggio nel Cinema del Reale

www.arcimovie.it

info@arcimovie.it

081.5967493

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