Moltissimi dubbi e poche certezze sulle cause dell’incendio della Volkswagen bianca, nel pomeriggio di venerdì, poco prima delle 14.00, sulla Tangenziale di Napoli, nel tratto che da Corso Malta conduce a Pozzuoli, all’altezza dello svincolo per la zona ospedaliera. A bordo viaggiavano due persone: al volante un giovane di 24 anni, dal lato del passeggero una donna di 68. Nella vettura, anche se completamente consunta dal fuoco, si nota la presenza di diverso materiale, tra cui spicca una grossa bombola – parrebbe di ossigeno – priva dell’ogiva.
Sulla vicenda sono in corso indagini della Polizia stradale.
Secondo una prima ricostruzione, l’auto sarebbe esplosa mentre era in transito. Gli occupanti sarebbero stati sbalzati fuori dall’esplosione o sarebbero in qualche modo riusciti a trascinarsi all’esterno dell’abitacolo, ma solo quando ormai i loro corpi erano completamente avvolti dalle fiamme che hanno letteralmente divorato la carne in più punti. Sono entrambi ricoverati in rianimazione, in gravissime condizioni, nel reparto Grandi ustionati del Cardarelli, diretto dal Prof. Romolo Villani. Molto più gravi risulterebbero le condizioni della signora.
L’istituto di ricerche sulla combustione del Cnr di Napoli ha avviato una indagine interna sull’incidente avvenuto due giorni fa sulla Tangenziale di Napoli, l’episodio in cui una vettura-prototipo – sulla quale viaggiavano una ricercatrice dell’istituto e un giovane laureando – è esplosa. Entrambi i passeggeri, che hanno riportato ustioni gravissime, sono ricoverati con prognosi riservata al Cardarelli.
È stato il direttore dell’istituto, Riccardo Chirone, ad annunciare l’avvio dell’indagine, sottolineando anche come da parte del Cnr ci sia la massima disponibilità a collaborare con gli inquirenti che intanto sono anche loro alle prese con un fascicolo sulla vicenda.
La vettura esplosa, una Volkswagen Polo, era – ha spiegato lo stesso Chirone – “un prototipo affidato all’Università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada”.
I due feriti sono la ricercatrice Maria Vittoria Prati, 66 anni, e lo studente Fulvio Filace di 25. Sono in condizioni tali per cui non è stato possibile da parte degli inquirenti raccogliere le loro testimonianze.
A quanto pare a causare la deflagrazione sono state delle bombole a bordo dell’auto, dal contenuto ancora non definito. Anche la natura dell’innesco – il caldo, o forse una scintilla – va chiarita. È stata esclusa la collisione perché dalle immagini delle telecamere non si vede alcun urto da parte della Polo.