Nei primi nove mesi del 2014 l’attività economica in Campania è rimasta pressoché stazionaria. Nelle nostre indagini, la quota di imprese che rileva un aumento del fatturato è pari a quella che ne segnala una diminuzione. Resta elevata l’eterogeneità tra settori e tipologie di imprese, con andamenti ancora marcatamente negativi fra le aziende di minore dimensione e per quelle operanti nei settori dell’edilizia e del commercio. Le aspettative a breve termine sull’andamento delle vendite restano caratterizzate da un’ampia variabilità dei giudizi, con una maggiore incidenza di previsioni ottimistiche nel comparto manifatturiero.
Anche nei settori che hanno sperimentato una ripresa della domanda, la spesa per investimenti è rimasta su livelli bassi e spesso inferiori rispetto a quanto programmato a inizio anno. Le decisioni di investimento appaiono ostacolate dall’incertezza sui tempi e l’intensità della ripresa nonché dal persistere di vincoli finanziari. La maggiore liquidità connessa al rimborso dei crediti vantati verso le Amministrazioni pubbliche è stata prevalentemente utilizzata a sostegno delle spese correnti o per ridurre l’esposizione debitoria delle imprese beneficiarie.
Nel primo semestre il numero di occupati è nuovamente diminuito. Il calo ha riguardato soprattutto i servizi connessi alle attività commerciali, mentre l’occupazione industriale ha mostrato una sostanziale tenuta. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, mentre sono sensibilmente aumentate le persone che si dichiarano disponibili all’impiego, pur senza cercarlo attivamente. Nel complesso, le persone non occupate e potenzialmente impiegabili nel processo produttivo hanno ampiamente superato il milione di unità.
La dinamica dei prestiti alle imprese è rimasta negativa, anche se il calo si è fatto via via meno intenso nei primi otto mesi dell’anno. Lo stesso andamento ha caratterizzato il credito al consumo concesso alle famiglie e lo stock dei prestiti per l’acquisto di abitazioni. Il flusso di nuovi mutui immobiliari ha ripreso a crescere nella prima metà dell’anno. Le condizioni di accesso al credito, rilevate attraverso indicatori qualitativi, evidenziano il lento dispiegarsi di politiche di offerta meno restrittive. La dinamica delle insolvenze ha smesso di peggiorare, dopo aver raggiunto livelli storicamente elevati.