Barriere architettoniche al Belvedere di Anacapri, il caso finisce in Tribunale.

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La sua battaglia dura da anni: quei quattro gradini che impediscono a chi vive su una carrozzella di poter raggiungere il belvedere della Migliera, luogo simbolo di Anacapri per il suo panorama mozzafiato sul mare, non vengono aboliti in alcun modo. La vicenda di Christian Durso, il 27enne che in passato ha ricevuto anche il sostegno del Quirinale, finisce ora in tribunale: il 13 maggio si terrà a Napoli la prima udienza della causa per il risarcimento danni chiesto dal disabile al Comune di Anacapri.

“Temo sia l’unico modo – spiega – per costringere l’amministrazione ad abbattere la barriera architettonica. Se dovessi ottenere dei soldi, ne devolverò metà ad associazioni impegnate al fianco dei disabili, e l’altra metà per creare un fondo a favore di iniziative contro le barriere”.

A favore del giovane anacaprese, affetto da una patologia degenerativa muscolare, si è schierata anche l’associazione Luca Coscioni. Il Comune di Anacapri ha deciso di resistere in giudizio, ritenendo che l’attuale situazione non provochi danni a Christian. Il quale invece ricorda: “Quei quattro gradini, impossibili da scendere per me e per qualsiasi altri disabile, negano il diritto a fruire della bellezza, calpestando il principio di uguaglianza tra i cittadini”.

Il giovane ha scritto due volte al presidente Mattarella: la prima risposta fu la sollecitazione della prefettura di Napoli al Comune affinché si attuasse “ogni concreta iniziativa di sostegno” a Durso. La seconda volta dal Colle giunse una lettera a Christian rassicurandolo circa “l’attenzione che la Presidenza della Repubblica” rivolge al suo caso, invitandolo a “non scoraggiarsi” e auspicando che il problema “possa trovare positiva soluzione”.

Il Comune di Anacapri, però, malgrado una sollecitazione ricevuta un anno fa anche dalla soprintendenza alle Belle arti e al Paesaggio affinché si redigesse un progetto per la rimozione degli scalini, finora non ha risposto. Il 13 maggio se ne riparlerà in tribunale. (ANSA).

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