I Beni culturali potrebbero rappresentare la via d’uscita della crisi che sta caratterizzando l’italia Secondo l’indagine svolta negli anni scorsi dal MIBAC in Italia sono presenti 4.588 i musei e gli istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico nel 2011, di cui 3.847 musei, gallerie o collezioni, 240 le aree o parchi archeologici e 501 i monumenti e complessi monumentali. In Italia, quasi un comune su tre ospita almeno una struttura a carattere museale: un patrimonio diffuso quantificabile in 1,5 musei o istituti similari ogni 100 kmq e circa uno ogni 13 mila abitanti. Le regioni con il maggior numero di istituti sono la Toscana (550), l’Emilia-Romagna (440) e il Piemonte (397). Nel Sud e nelle Isole è concentrato il 52,1% delle aree archeologiche, mentre al Nord sono localizzati il 48% dei musei e il 43,1% dei monumenti. Le tipologie prevalenti delle collezioni dei musei sono etnografia e antropologia (16,9%); n seguono quelle di archeologia (15,5%), arte (11,9%), storia (11,4%), arte sacra (10,2%) e arte moderna e contemporanea (9,9%). Nel 2011, i visitatori hanno raggiunto la cifra di 103.888.764 unità. Il pubblico tende a concentrarsi fra poche destinazioni; tre sole regioni si assicurano, infatti, il 51% degli ingressi: Toscana (22,1%), Lazio (20,1%) e Lombardia (8,8%).
I beni culturali in Italia sono concentrati principalmente nelle regioni: Campania, Lazio Toscana. Il Lazio conta introiti nel 2012 di 50.688.583,5euro , con la presenza di 1.698.083fruitori, suddivisi fra i beni culturali a pagamento (8.985.810, che si differenziano in persone che pagano il biglietto 6434674,e chi rientrando nelle classi escluse non paga il ticket ( bambini anziani, etc) 2.551.136) e gratuiti 7.995.020. Come è ovvio i maggiori introiti si hanno nella provincia di Roma con 50101044, senza contare i visitatori del Vaticano ed i Musei Vaticani. Per quanto concerne la regione Campania, il maggior numero di visitatori si ha a Napoli con 24223188,58 euro e 4925985 visitatori. Segue anche se con una bella distanza la provincia di Caserta con 1843002,52 euro e 585380 visitatori. La provincia con meno visitatori ed introiti è la provincia di Avellino con 48438 visitatori ma zero introiti, i visitatori sono stati effettuati presso istituti a titolo gratuiti. Analizzando i mesi in cui sono stati frequentati maggiormente gli istituti culturali, si evidenzia come la maggiore frequenza fra maggio e settembre, con punte di maggiori visite nei mesi di aprile maggio, con alcune eccezioni. Le eccezioni sono dovute alle campagne che il Ministero o le regioni mettono in campo per promuovere la cultura, per esempio Maggio dei Monumenti, oppure i week end dell’arte etc. Alcuni picchi, nelle visite si hanno anche in caso di particolari allestimenti di mostre Il Lazio anche in termini di introiti relativi ai grandi circuiti è la regione che vince con in termini sia economici 50.688.583,5 che di presenze, seguita dalla Campania anche se con un bello scarto in termini numerici ( quasi la metà)26.939.075,43. riequilibrando un po’ lo scarto inerente la presenza dei visitatori. Come si evince dalla Tabella al Primo Posto c’è il Colosseo, seguito da Pompei e gli Uffizi.
Questi alcuni dati che saranno resi noti il 5 marzo Alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, durante la presentazione del rapporto beni culturali di Fareambiente.
Anna Zollo