Con questo bilancio previsionale non si riuscirà a risolvere la sostenibilità complessiva dell’Ente. È un bilancio di transizione, che presenta certamente punti non soddisfacenti – tra questi welfare, pari opportunità, politiche giovanili – che tuttavia consente di predisporre un quadro di azione per il prossimo triennio che, se rispettato dall’Amministrazione, consentirà di rimettersi in carreggiata. Così l’assessore Pier Paolo Baretta è intervenuto oggi in commissione Bilancio, presieduta da Walter Savarese, per il primo di una serie di confronti sul documento che approderà in Consiglio comunale nelle prossime settimane.
L’Assessore ha chiarito le premesse del bilancio di previsione: i vincoli rappresentati dall’incidenza del disavanzo accumulato sulla gestione attuale e futura; il peso del debito finanziario che verrà ripartito nel prossimo triennio e sul quale gravano interessi fuori mercato; le conseguenze della mancata riscossione. A fronte di questi dati bisogna tuttavia considerare le risorse stanziate dalla Stato a favore della città, suddivise tra PNRR, Patto per Napoli e altre risorse già programmate.
Tra le strategie individuate per il futuro: l’adozione di piani triennali; l’applicazione del Patto per Napoli;la spesa dei fondi da finanziamenti esterni e l’intervento sulla spesa corrente. Le principali novità riguardano inoltre l’incremento della spesa corrente per la manutenzione, con 16 milioni stanziati di cui 8 destinati alle Municipalità; l’incremento della tassa di soggiorno che consentirà investimenti nei settori del turismo e della cultura; l’investimento sul personale con 1000 nuove assunzioni; il potenziamento dei servizi informatici e del welfare.
Il consigliere Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde) ha espresso moderata soddisfazione per un documento che comunque segna un nuovo corso; vanno tuttavia assicurate da subito una serie di condizioni preliminari al risanamento dei conti, intervenendo sulla situazione di povertà e di disagio sociale di molte famiglie. In questo senso il piano assunzionale del Comune dovrebbe prevedere, approfittando anche degli incentivi offerti dalla Legge finanziaria 2021, almeno 100 nuovi assistenti sociali, che garantirebbero una regia pubblica alle politiche sociali in città.
Per Rosario Palumbo (Cambiamo!) va rivista a livello nazionale la norma che disciplina la costituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità per i Comuni. È inoltre necessario aumentare la tassa di soggiorno per allineare Napoli alle altre grandi città, raddoppiare il budget destinato alla manutenzione degli immobili Erp, monitorare la capacità di spesa delle Municipalità. Salvatore Guangi (Forza Italia) ha evidenziato che si potevano destinare più fondi alle Municipalità. Per la manutenzione degli alloggi Erp, che versano in uno stato di grave degrado, c’è una grande attesa da parte degli assegnatari: su questo è apprezzabile la scelta di mettere in vendita gli alloggi a condizioni agevolate.
Per Catello Maresca (Gruppo Maresca) è sicuramente condivisibile l’attenzione ai bisogni delle fasce deboli, ma non vanno trascurati gli investimenti sul comparto sicurezza, puntando a una migliore formazione e dotazione della Polizia Locale. Tra gli altri punti sui quali intervenire: la gestione efficiente del patrimonio comunale; la capacità di spesa dei fondi assegnati; la ripartizione delle risorse per la manutenzione ordinaria nelle Municipalità, l’incremento della riscossione.
Gennaro Acampora (Partito Democratico) ha condiviso l’idea che questo sia un bilancio di transizione, apprezzando l’assegnazione di maggiori risorse alle Municipalità, alle quali però va dato supporto affinché vengano ben spese. È inoltre apprezzabile l’impostazione adottata per l’ Edilizia Residenziale Pubblica, ma va aperto un tavolo con la Regione per la vendita delle case non comprese nel piano di alienazione e predisposto un piano straordinario per i locali commerciali, spesso chiusi, occupati abusivamente o abbandonati.
Soddisfazione è stata espressa anche da Pasquale Sannino (Insieme per Napoli Mediterranea) per le scelte dell’Amministrazione, pur nella consapevolezza che ci sono settori,come le politiche sociali, nei quali occorrono maggiori investimenti.