Martedì 12 febbraio, alle ore 19.00, Baroq Art Bistrot inaugura la prima mostra d’arte del 2019: in esposizione i bozzetti autografi di cinque grandi interpreti della pittura napoletana tra Sei e Settecento. Sono nove studi preparatori di rilevante e differente significato per altrettante opere pubbliche di Massimo Stanzione, Luca Giordano, Francesco Solimena, Giacinto Diano e Giovanni Lanfranco, lavori che conservano la freschezza e la bellezza della prima idea dell’artista come i due Angeli (olio su tela, cm 37 x 24,5) realizzati da Solimena per l’affresco la Cacciata di Eliodoro dal Tempio sulla controfacciata della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli; che mantengono la compostezza dei modellini esibiti alla committenza, come la Deposizione dalla croce (olio su tela, cm 90 x 54) presentato da Diano per l’altare maggiore della Chiesa della Pietà dei Turchini nel 1781. I bozzetti sono il primo pensiero, l’autentico riflesso dell’ispirazione e tutti gli artisti conoscono il momento in cui la mano si abbandona all’idea e alla forza delle sue infinite possibilità di sviluppo. Sono altresì documenti preziosi contro l’incuria del tempo e della storia, come il modello preparatorio di Luca Giordano per la tela raffigurante I Santi Benedetto e Pietro che intercettano i Saraceni, distrutta irrimediabilmente a Montecassino dai bombardamenti americani durante la seconda guerra mondiale. Il nono dipinto in mostra è un’opera di Giovanni Lanfranco (Parma 1582 – Roma 1647), Paradiso, olio su tela, cm 60×75. Questo bozzetto raffigurante il Paradiso, dipinto velocemente e ricchissimo di ripensamenti, costituisce un importante documento storico-artistico relativo alla fase napoletana dell’artista. Il lavoro preparatorio insieme ad un altro disegno dello stesso artista, conservato al Museo di Capodimonte, ci permettono di capire com’era l’affresco della cupola della Chiesa del Gesù Nuovo eseguito da Lanfranco, dal 1633 al 1636, ed irrimediabilmente perduto in seguito al crollo della stessa durante il terremoto del 5 giugno 1688. Il pittore era considerato uno specialista del genere e realizzò per la città di Napoli anche la meravigliosa cupola nella celebre Real Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Con questa seconda mostra dedicata al bozzetto – allestita fino alla prossima primavera – Baroq porta avanti il proprio progetto culturale, inaugurato con l’esposizione dedicata alla pittura di Micco Spadaro, che combina arte classica e cucina della tradizione: le pareti del bistrot-galleria diventano scena per una diversa esperienza cultural gastronomica e per un più disinvolto approccio con la grande pittura del passato.
BAROQ- ART BISTROT
Baroq è un food format del tutto nuovo e contemporaneo: non è una galleria tout court, non solo un bar e neppure solo un ristorante ma uno spazio che nasce nella convinzione di far vivere felicemente insieme mondi diversi ma ugualmente legati al passato culturale di Napoli, nel nome della qualità, della specificità e del valore della tradizione. Le mura sono quelle dell’antico Palazzo De Majo, commissionato nel XVIII secolo dalla famiglia De Majo a Ferdinando Sanfelice, al civico 6 di Piazza Vittoria. Gli spazi sono allestiti prendendo in prestito i materiali della terra partenopea, il tufo giallo e la pietra lavica, luce e ombre, i due volti di Napoli. Al centro del locale è stata recuperata una grata del XVII secolo in ferro e ottone dorato, elemento distintivo e quasi icona dello spazio che in passato ha ospitato una galleria di antiquariato. All’insegna della grande tradizione classica partenopea è anche l’offerta di cucina del fuoriclasse napoletano Antonio Tubelli, cuoco di grande passione e lunga esperienza, l’ultimo monzù napoletano, come è stato definito per la sua cucina di memoria (i Monzù, trasposizione dialettale della parola francese monsieur, erano nei secoli XVIII e XIX i capocuochi delle case aristocratiche nel Regno delle Due Sicilie). ll menù à la carte offre piatti semplici, a volte dimenticati, della tradizione, contraddistinti dall’attenta ricerca stagionale delle materie prime locali, cucinati con estro e smisurata passione: lo scammaro, il pacchero ripieno, le tempure, solo per citare alcuni piatti che sono cifra stilistica della cucina di Tubelli con la chef Carmela Sabato. La carta dei vini è varia e viene periodicamente rinnovata per potersi abbinare al meglio ai piatti proposti. La carta delle birre, esclusivamente artigianali, offre una vasta scelta di opzioni nazionali. Completano l’offerta di Baroq Art Bistrot la caffetteria, la sala da tè e un cocktail bar che si distingue per la non comune ricerca del resident bar tender Andrea Chiariello, con nuove tecniche di infusione ed estrazione degli zuccheri, affumicature ed aromatizzazioni, sempre fedele agli stimoli del territorio, propone cocktails classici e baroqtails di propria invenzione.
Baroq ART BISTROT
Piazza Vittoria, 6
Tel. 08118671407
40 Coperti
Aperto tutti giorni dalle 12:00 alle 01:00 – chiusura lunedì