Fiorillo Salvatore era stato condannato dalla Corte d’ Appello di Napoli alla pena di anni 10 di reclusione, per aver partecipato al sodalizio criminale denominato Clan Contini-Mallardo.
Nell’ambito del processo veniva contestato al Fiorillo Salvatore, genero di Ciccio Mallardo, boss del clan omonimo, di rappresentare in uno al cognato Lucente Salvatore e alla suocera Aieta Anna, l’ala economica del clan, interessandosi in particolare delle attività economiche del clan nonché di cessione del credito e reinvestimento delle somme di denaro ricollegabili sempre alla consorteria criminale. Nello specifico, le attività commerciali a cui si fa riferimento sono “accendi un sogno ” e vari panifici e supermercati di Giugliano, attività connesse ai sequestri eseguiti nei giorni scorsi proprio nel filone relativo al clan Mallardo-Contini.
Il Fiorillo era stato raggiunto da numerose accuse provenienti dai Cdg Pirozzi Giuliano, De Rosa Giuseppe e De Rosa Teodoro. A suo carico vi erano anche numerose intercettazioni sia con l’Aieta Anna che con altri soggetti ricollegati al clan Mallardo- Contini, dalle quali si desumeva in pieno la contestazione formulata.
La Suprema Corte di Cassazione –Sezione VI con sentenza emessa in data 29.04.2021, ha accolto in pieno il ricorso per Cassazione presentato dall’ Avvocato Salvatore D’Antonio, nell’ interesse del Fiorillo Salvatore , annullando la sentenza essendo stata totalmente smontata l’accusa formulata dalla DDA di Napoli a suo carico, che aveva determinato la Corte di Napoli a condannarlo.
Per l’Aieta Anna è stata confermata la sentenza fatto salvo un capo di accusa relativo alla violenza privata , mentre per il Lucente Salvatore vi è stata la conferma della partecipazione all’ associazione a delinquere con rinvio ad altra sezione per la corretta individuazione del tempus commissi delicti.
L’Aieta Anna veniva condannata ad anni 13 e mesi 8, mentre il Lucente Salvatore ad anni 13 e mesi 4.