Lancia un appello al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Ci sia riconosciuta un’area, in piazza Cavour, nella quale il nostro camper può sostare, un’ora a settimana, per consentirci di visitare e curare i senzatetto”.
Francesco Passarelli è un medico del Tribunale di Napoli, da tre anni fa il volontario per il progetto “Equità in salute” della Caritas, per curare i senzatetto. Lo scorso martedì è stato multato dai vigili perché il camper “era in divieto di sosta” in Piazza Cavour.
“Eppure – dice – sono almeno tre anni che ogni martedì vado lì per curare i senzatetto”. Passarelli, il giorno successivo è andato a sporgere denuncia. “Sono stato a depositare in Procura la denuncia-querela”, fa sapere. “Da anni, attraverso il progetto, forniamo assistenza sanitaria agli homeless – racconta – oltre alla postazione nella sede del Binario della solidarietà, ci spostiamo in camper e andiamo a Fuorigrotta, dov’è la metro Campi Flegrei, a Porta Nolana, piazza Garibaldi, piazza Cavour”. Un’ora a settimana dedicata agli ultimi, coloro che hanno bisogno di cura e assistenza, ma che non hanno nemmeno più il coraggio di chiedere.
“Lo scorso martedì, come da tre anni a questa parte – dice – sono andato a piazza Cavour. Ma un esercente commerciale dell’area mi ha chiesto di allontanarmi perché con la nostra presenza, secondo lui, allontanavamo i clienti. E ha iniziato a mandare via anche i senzatetto che erano lì. Non ho ceduto a quelle insistenze. Il titolare del chiosco ha chiamato allora i vigili e sono stato multato perché, a loro avviso, ero in divieto di sosta con il camper. Sono rimasto allibito”.
Ciro Esposito, capo della Municipale, dice: “Sono anche pronto a pagare io la contravvenzione”. “Supportiamo in prima linea chiunque faccia opere meritorie, basti pensare al nostro impegno alle mense per i poveri durante il lockdown – aggiunge il capo dei Vigili Urbani – E’ da apprezzare l’opera meritoria del medico, ma non è che se uno fa un’opera di solidarietà può parcheggiare dove e come vuole. Evidentemente, se gli hanno elevato il verbale, dava fastidio”.
(ANSA).