Quindici aziende agricole su 18 controllate in provincia di Caserta non sono risultate in regola con la normativa in materia di lavoro; impiegavano infatti lavoratori in nero.
È quanto emerso dai controlli anti-caporalato effettuati da una task force composta da personale degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Caserta, Salerno, Brindisi e Cagliari, assieme ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta, al personale ispettivo dell’Inps e dello Spesal dell’Asl di Caserta, con la partecipazione dei mediatori culturali messi a disposizione dall’O.I.M..
L’attività di vigilanza straordinaria è stata realizzata nell’ambito del Progetto multi-agenzia SU.PR.EME., finanziato dalla Commissione Europea Fondo FAMI 2014/2020 e coordinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I controlli sono stati effettuati in aziende agricole situate principalmente nei territori dell’agro-aversano, dell’agro-sessano e della zona dei mazzoni. Al termine dei sopralluoghi sono stati emanati otto provvedimenti di sospensione dell’attività per altrettante aziende, per la presenza accertata di 25 lavoratori “in nero”; nel dettaglio sono state verificate, complessivamente, le posizioni di 78 lavoratori, 53 dei quali provenienti da Paesi extra-UE: 8 sono risultati privi del permesso di soggiorno per motivi di lavoro e per il loro impiego sono stati denunciati 2 imprenditori. Sono in corso accertamenti per verificare possibili situazioni di sfruttamento. Sono poi in corso le verifiche per eventuali violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro. (ANSA).