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Ispezioni a tappeto dei Nas presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti, allo scopo di accertare dove si annidano le speculazioni che hanno portato all’impennata dei listini alla pompa. A chiederlo il Codacons, unica associazione che contro il fenomeno del caro-benzina è scesa in campo con un esposto all’Antitrust e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.
“Chiediamo alle magistrature locali e all’Antitrust di attivare Nas e Guardia di Finanza affinché eseguano ispezioni in tutta Italia sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili sia presso le società petrolifere, sia presso grossisti e società di intermediazione, verificando le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina – spiega il presidente Carlo Rienzi – Vogliamo capire chi sta speculando sulle tasche di consumatori e imprese e in quale passaggio si annidano rincari dei prezzi di benzina e gasolio che, allo stato attuale, appaiono del tutto ingiustificati. Lo stesso Ministro Cingolani, che ieri ha parlato di “truffa colossale”, può e deve utilizzare il Comando Carabinieri tutela Ambiente del Mite per svolgere controlli e stanare gli speculatori, dimostrando di volere concretamente combattere tali illeciti”.
Nell’esposto a 104 Procure e Antitrust il Codacons chiede inoltre di verificare la circostanza secondo cui le società attive nel campo della raffinazione del petrolio e dell’importazione del prodotto già raffinato avrebbero portato la commissione di intermediazione applicata sulla rivendita al distributore da una media del 5,5% (pari a circa 8 centesimi di euro al litro) al 19,7%. Sovrapprezzo che risulterebbe ingiustificato e determinerebbe un ingiusto rincaro dei listini alla pompa a danno della collettività.
Intanto il Codacons, considerati i livelli insostenibili dei listini dei carburanti alla pompa, diffonde oggi un decalogo con tutti i consigli utili per risparmiare fino al 25% sul consumo di benzina e gasolio:
1. Guidare in maniera morbida e fluida. Occorre evitare di tirare le marce e di superare i 2.500/3.000 giri del motore. Accelerare e frenare in continuazione rappresenta un vero salasso.
2. Evitare di schiacciare troppo il piede sull’acceleratore. Quanto più si corre, tanto più si consuma e in città soprattutto è inutile, perché non si guadagna realmente tempo.
3. Prediligere le marce alte. Consente infatti di risparmiare anche il 10% di carburante.
4. Scegliere con attenzione il distributore più economico. Prima di fare il pieno o partire per un viaggio, è opportuno verificare i prezzi di benzina e gasolio nella propria zona di residenza, anche avvalendosi delle moderne App che, tramite geolocalizzazione, consentono di individuare i benzinai più economici ,
5. Fondamentale è la pressione dei pneumatici. Se le gomme non sono gonfie al punto giusto, si consuma tra l’1% e il 2% in più.
6. Limitare l’uso del condizionatore d’aria. Se lo si spegne o lo si tiene in efficienza, il risparmio può essere di circa il 10% di carburante.
7. Alleggerire il peso dell’automobile comporta sensibili risparmi sul consumo di carburante.
8. Chiudere i finestrini e, se non serve, eliminare il portapacchi. Fondamentale è non alterare l’aerodinamica della vettura, altrimenti i consumi salgono notevolmente.
9. Spegnere il motore il più possibile, soprattutto in città. Stare fermi nel traffico con motore acceso e magari il condizionatore attivo significa sprecare molto carburante, circa il 30% in più.
10. Utilizzare l’automobile soltanto se e quando necessario. Si tratta di una scelta di vita. Riscoprite le passeggiate e usate l’auto soltanto quando davvero non se ne può fare a meno.
Dopo l’Antitrust sia le Procure sia la GdF hanno accolto l’esposto del Codacons avviando indagini sul territorio volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio.
Al momento si contano due diverse indagini a Roma, e inchieste sono state avviate dalla magistratura anche a Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona.
A Pescara, Trieste e Napoli è la Guardia di Finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti. Lo spiega l’associazione in una nota aggiungendo che dal caro carburanti si registrano ”effetti devastanti” sui prezzi dei beni trasportati per un esborso in piu’ a famiglia di oltre 370 euro. (ANSA).