Il gup di Perugia, Piercarlo Frabotta, “al fine di decidere sulla richiesta di perizia avanzata dalla difesa di Luca Palamara”, ha disposto che vengano svolti accertamenti tecnici irripetibili sul contenuto dei 20 file presenti sul server ‘di transito’ Rcs di Napoli e riconducibili all’ex consigliere del Csm. La decisione è arrivata al termine dell’udienza preliminare in corso nel capoluogo umbro.
“Noi siamo soddisfatti – ha detto il difensore di Palamara, l’avvocato Benedetto Buratti – perché secondo noi ogni accertamento non potrà che confermare quanto già è stato accertato, ossia che questa intercettazione è stata sottratta totalmente al controllo dell’autorità giudiziaria. Noi abbiamo evidenze di file di log e di un funzionamento del trojan anche dopo l’ordine di spegnimento da parte della procura di Perugia .
Evidentemente il captatore poteva ricevere comandi di spegnimento e accensione del microfono non solo dalla procura di Perugia e quindi dalla polizia giudiziaria ma probabilmente anche da qualcun altro visto che ha continuato a ricevere impulsi. A questo punto francamente non possiamo escludere nulla. Ora la procura di Firenze e il giudice di Perugia vogliono approfondire e noi ne siamo molto contenti, anche se riteniamo che già ci siano tutti gli elementi per dichiarare tutto inutilizzabile”.
Accertamenti irripetibili sul server di Napoli sono stati già disposti anche dal procuratore di Firenze, Luca Turco, nell’ambito dell’indagine in corso nella città toscana.
Inchiesta avviata in seguito a un esposto di Palamara e di Cosimo Ferri, parlamentare e magistrato in aspettativa. (ANSA).