“Sono a favore dei giovani perchè non esiste nessuno studio clinico che dice che la movida sia causi del contagio. I giovani sono vittime di questo periodo e non sono causa di nulla. Basta indicarli come potenziali untori”.
Queste le affermazioni di Alessandro Cecchi Paone intervistato da Oscar De Simone nel corso della rubrica “Dritto al Punto” in onda sull’emittente Canale 9. Uno spazio dedicato ai giovani ed alla “questione movida” che tanto ha fatto discutere in questi ultimi giorni.
“Ora che sono riaperti i pub ed i locali, continua il divulgatore scientifico – i giovani sono stati messi in mezzo ed accusati di ogni nefandezza. Sindaci e governatori che li hanno attaccati però, non hanno adottato nessuna misura preventiva per garantire una movida sicura. Solo dopo hanno voluto tentare una manovra repressiva, danneggiando anche gli esercenti. I ragazzi – che io solo ho coinvolto – hanno cercato soluzioni come quella dei buttafuori per la regolazione del flusso interno ai locali. Loro infatti, sanno perfettamente come regolarsi e sono prontissimi a trovare le soluzioni più adeguate. La movida si può fare, come credo, se va studiata e regolamentata a priori”.
In merito al coronavirus però Cecchi Paone, commentando la discussione nata in seguito alle dichiarazioni del professore Alberto Zangrillo secondo cui il virus sarebbe clinicamente scomparso, ha dichiarato di non aver mai visto una cosa del genere.
“Io sono dalla parte della scienza a cui ho dedicato tutta la mia vita e questa esperienza del covid-19 mi ha creato grandi difficoltà. Non ho mai visto una comunità scientifica (italiana) così rissosa, contrapposta e dilaniata. Ora le “parole magiche” sono clinici e virologi. I primi dicono che non abbiamo più malati, le terapie intensive sono vuote e quindi non c’è malattia. I virologi invece, molto affezionati ai virus, dicono: “non si sa mai potrebbe esserci una seconda ondata”. Quindi c’è una guerra di potere tra due caste. Secondo me i clinici hanno ragione perchè i malati non ci sono più e dovremmo essere contenti, mentre i virologi non sembrano contenti e sembrano sperare che qualcosa possa succedere ancora. Io mi auguro che semplicemente sia successo quello che nelle passato è già accaduto e cioè che l’epidemia, per una sua razionalità interna, ad un certo punto finisce. Tutto questo grazie anche al lockdown che ci ha permesso di ridurre la cosa in tempi brevi.
Io comunque rimango appassionato di scienza nonostante la pessima prova che gli scienziati di potere e di comunicazione hanno dato in questo periodo. Perchè mai nella storia della medicina gli scienziati ed i clinici veri hanno trovato circa 15 vaccini che sono già in sperimentazione – e che speriamo non servano più – ed hanno trovato 4 – 5 terapie “spostati” da altri trattamenti che hanno fatto si che i malati non abbiano più corso il rischio di morire. In sostanza sia in corsia che nei laboratori, possiamo dire che la scienza ancora una volta ci ha salvato”.