Nei prossimi mesi, grazie ad un accordo storico tra i maggiori enti della città, il centro di Napoli vivrà una svolta estetica, ambientale e di qualità urbana senza recedenti Per la prima volta nella storia di Napoli, il Comune, la Soprintendenza, la Camera di Commercio e il Dipartimento di Architettura della Federico II, collaborano insieme per riprogettare e migliorare il decoro e la qualità degli spazi urbani dedicati all’accoglienza di cittadini e turisti, per integrare la bellezza della città con la straordinaria capacità di accogliere che sempre più la deve caratterizzare.
Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Camera di Commercio, con l’impegno e la professionalità di giovani architetti napoletani selezionati dal Dipartimento di Architettura dell’Ateneo Federiciano e con la supervisione del Comune di Napoli e della Soprintendenza, verranno ridisegnati gli arredi (i cosidetti dehors: bar, tavolini ed ombrelloni) delle attività di ristorazione che somministrano all’aperto e che occupano il suolo delle principali strade e piazze del Centro Storico di Napoli.
L’obiettivo cardine dell’accordo è, quindi, l’individuazione degli spazi di possibile occupazione e l’adozione di modelli di arrediche rispettino, principalmente, le caratteristiche paesaggistiche, artistiche e architettoniche della nostra città e contribuiscano alla sostenibilità dell’ambiente urbano.
Tante sono le attività che si impegnano a realizzare le quattro istituzioni tramite questo protocollo. In particolare, la Camera di Commercio finanzierà le borse di studio (fino ad un massimo di 25.000 Euro), che saranno bandite dal Dipartimento di Architettura, per i giovani architetti che studieranno e svilupperanno proposte per i dehors in linea con condivisi principi di regolamentazione dell’occupazione di suolo pubblico per attività di ristorazione all’aperto finalizzata alla riqualificazione ambientale e urbana sostenibile del Centro Storico di Napoli nell’ambito della perimetrazione del sito UNESCO.
In più essa sosterrà economicamente parte delle spese che gli operatori dovranno affrontare per adeguarsi ai nuovi modelli di arredo, mettendo a disposizione un fondo di 500.000 mila Euro.
La Soprintendenza coordinerà insieme al Comune e al Dipartimento di Architettura le attività del gruppo di lavoro, indirizzando, in modo specifico, la definizione degli spazi e degli arredi. Il Comune, a sua volta, implementerà la cartografia generale che sarà prodotta con il proprio sistema informatico, adotterà gli atti amministrativi e valuterà la conformità delle istanze degli operatori alle regole stabilite e condivise.
Inoltre, cosa rilevante, si impegnerà a scontare ai ristoratori che si adegueranno ai piani d’ambito omogeneo una quota del Canone per l’occupazione di suolo Pubblico annuale (COSAP) per compensare ulteriormente le spese da essi sostenute.