Fa un certo effetto assistere allo sgombero di gran parte dei tavolini dei dehors dello Chalet Ciro a Mergellina, soprattutto assistere allo sgomento ed alla preoccupazione dei dipendenti che già da lunedì dovranno restare a casa.
Sgomento che viene fatto proprio anche dai passanti e dai turisti increduli.
E’ l’effetto del regolamento emanato nel 2014 dal Comune di Napoli sull’occupazione di suolo pubblico che prescrive il limite di 5 tavolini agli esercizi commerciali che si trovano sul lungomare, che quindi limita gli chalet di Mergellina, e soprattutto il più famoso di questi, Chalet Ciro, una realtà che ha 75 anni di storia e che per l’eccellenza dei suoi prodotti è conosciuto in tutto il mondo, che quindi ha rimosso stamani gran parte dei 50 tavolini esterni, attrezzati anche con aiuole ed ombrelloni.
L’esecutività del regolamento comunale avrà dunque un impatto non da poco su questa realtà partenopea, meta obbligata dei buongustai cittadini e dei turisti.
“Da oggi”, spiega il titolare Antonio De Martino “siamo costretti a lasciare a casa 20 dipendenti, il che significa 20 capifamiglia, a causa di un regolamento che non tiene conto della particolarità, e dell’unicità degli chalet di Mergellina, che vengono di fatto equiparati ai chioschi degli acquafrescai o dei tarallari, che hanno una superficie di non più di 20 metri quadrati. Ci pare di poter dire che si tratta di un’equiparazione quantomeno superficiale, che non tiene conto della particolarità degli chalet sul lungomare, del tipo di offerta, del tipo di clientela e del tipo di servizio. Il Comune già nel 2015 per questo motivo ci aveva negato la concessione ma il TAR pochi mesi fa ci aveva dato ragione, ora ci viene imposto di rispettare il regolamento e naturalmente lo rispettiamo. Si tratta però di un provvedimento che ha conseguenze immediate sul piano occupazionale, perchè venendo a mancare i tavolini siamo costretti a lasciare a casa almeno 20 dipendenti con effetto immediato, con il rischio di doverne lasciare a casa ulteriori 15 alla fine dell’estate venendo a mancare una grande fetta di indotto generato dalla clientela al tavolo. Senza contare il danno che questa realtà, che esiste da oltre 70 anni e che col tempo si è consolidata come un fiore all’occhiello ed un biglietto da visita per Napoli, subisce anche a livello di immagine. Tutto il mondo conosce lo Chalet Ciro, sembra che solo a Palazzo San Giacomo questa realtà sia ignota.”
De Martino ha annunciato ricorso al TAR: “Stiamo preparando un ricorso ma le conseguenze che stiamo subendo sono immediate, eppure sarebbe bastato procedere con saggezza, ad esempio individuando una soluzione ponte che permettesse a chi ha scritto il regolamento di rendersi conto dell’unicità del modello di struttura degli Chalet del lungomare, che in nessun modo possono essere paragonati ai chioschi degli acquafrescai o dei tarallari, con tutto il rispetto per queste strutture. Noi siamo altro, offriamo prodotti diversi, abbiamo clientele diverse e servizi diversi, la nostra presenza contribuisce a dare decoro a tutto il lungomare, siamo i primi a riconoscere che l’area in cui ci troviamo è un’area di particolare pregio, che funge da biglietto da visita per tutta la città e siamo i primi a prendercene cura. Speriamo che il Comune possa affrontare questa vicenda con buon senso, tenendo conto delle particolarità di queste strutture e trovando una soluzione che ci permetta di poter lavorare e di non lasciare a casa 20 persone, che giova ancora ripeterlo sono 20 capifamiglia. Questa è una stagione di eccezionale rilevanza turistica per Napoli, e sarebbe davvero un peccato stroncare una realtà consolidata come quella di Chalet Ciro, famosa in tutto il mondo. Ci auguriamo che prevalga il buon senso.”