Il TAR di Napoli acoglie la richiesta di sospensiva presentata dallo Chalet Ciro contro il regolamento comunale in materia di occupazione di suolo pubblico che imponeva il limite massimo di 20 mq invece dei 100 che lo chalet di Mergellina occupava.
Nel giugno scorso Chalet Ciro fu costretto a rimuovere tavolini e dehors dal momento che il regolamento comunale equiparava la struttura ad un chiosco come quelli degli acquafrescai e dei tarallari.
Una decisione che avrebbe costretto il titolare Antonio De Martino a licenziare almeno 20 dipendenti nell’immediato ed altrettanti 20 alla fine dell’estate, con riccadute quindi anche sulle famiglie dei lavoratori.
Il TAR aveva già sospeso nel scorso 20 luglio inaudita altera parte il provvedimento comunale che intimava allo Chalet la rimozione dei tavolini e dei dehors, proprio perchè sussietevala situazione di estrema gravità e urgenza prevista dalla legge e tenuto conto dello svolgimento da parte del titolare di un’attività economica, e quindi ripristinava lo “status quo ante”.
Con la decisione di ieri il giudice amministrativo ha accolto in via cautelare la domanda presentata a giugno dallo storico chalet del Lungomare e ha sospeso i provvedimenti di Palazzo San Giacomo.
Pur non entrando nel merito del ricorso, nell’ordinanza di sospensiva emessa dalla VII Sezione del Tar Campania, presieduta da Rosaria Messina, i giudici censurano fortemente il diniego del Municipio ai tavolini «motivato dall’applicazione del “Regolamento dei chioschi su suolo pubblico” che stabilisce un limite di 20 metri quadrati relativo alla superficie concedibile», ritenendo «meritevole di considerazione la censura attinente alla non applicabilità del suddetto regolamento alla fattispecie odierna, vista la consistenza della struttura adibita a ristorazione, circa 109 metri quadrati di superficie dalla Chalet Ciro srl».