Il pg della Cassazione Francesco Salzano ha chiesto la conferma della condanna a sedici anni di reclusione e un mese di arresto per l’ex comandante Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio. Morirono 32 persone. Il processo in Cassazione si è aperto stamani, assente Schettino, condannato in primo e secondo grado a 16 anni e un mese di reclusione. La prossima udienza si terrà il 12 maggio e per quella data potrebbe essere emesso il verdetto.
Il pg della Cassazione Francesco Salzano, dopo aver chiesto la “irrevocabilità” di tutte le accuse contestate a Francesco Schettino e alla condanna stabilita in appello, ha chiesto alla Suprema Corte di accogliere il ricorso del pg della Corte d’Appello di Firenze sulla configurabilità dell’aggravante della colpa cosciente nella previsione che nel naufragio ci sarebbero state vittime. Se la richiesta verrà accolta, ci sarà un appello bis con il rischio di aggravamento della pena già inflitta a Schettino. Per Sarzano Schettino non merita attenuanti.
La difesa di Schettino a sorpresa, fuori dai tempi canonici previsti dalle procedure, ha chiesto ai giudici di poter far vedere in aula, alla prossima udienza del 12 maggio, un video che sarebbe stato girato dallo stesso Schettino, o che è comunque in suo possesso, e che dimostrerebbe che da parte dell’ex comandante della ‘Concordia’ non c’è stato abbandono della nave. Il pg Salzano si è opposto alla richiesta in quanto presentata fuori termine e gli ‘ermellini’ si sono riservati la decisione che faranno conoscere alla prossima decisiva udienza, quando verrà pronunciato il verdetto.
A fare ricorso alla Suprema Corte, oltre alla difesa di Schettino, è stata la Procura della Corte di appello di Firenze che ritiene troppo mite la pena inflitta a fronte di una richiesta della pubblica accusa di 27 anni di carcere. Nel naufragio morirono 32 persone per l’impatto contro gli scogli avvenuto il 13 gennaio 2012 per una maldestra manovra di avvicinamento all’isola Del Giglio, nell’arcipelago toscano. Sulla concordia c’erano 3216 passeggeri e 1013 persone d’equipaggio. La Costa ha risarcito la maggior parte delle parti civili mentre altre sono ricorse in Cassazione per ottenere indennizzi più alti. (ANSA)