Nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli stanno dando esecuzione a 15 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale partenopeo.
I destinatari dei provvedimenti sono principalmente appartenenti o ex appartenenti alle Forze Armate e alle Forze di Polizia, quotidianamente impegnati nel favorire il “buon esito” dei concorsi in dette Amministrazioni da parte di giovani candidati, a fronte di una illecita elargizione di denaro ad opera degli aspiranti ovvero dei loro prossimi congiunti.
L’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure afferenti il reclutamento di 2.013 Volontari in Ferma prefissata quadriennale per il 2016 nelle Forze Armate, articolato in due immissioni.
In particolare, le attività investigative hanno fatto emergere l’ideazione da parte di Testa Claudio (ingegnere informatico e responsabile della IRP Srl, società incaricata di predisporre i questionari della prova scritta di cultura generale prevista dalla menzionata procedura reclutativa) e di Cuomo Stefano (Capo di 1^ classe, della Capitaneria di Porto) di un articolato meccanismo fraudolento.
Il funzionamento di tale meccanismo, divulgato a terzi dallo stesso Cuomo unitamente ad Ametrano Fabio (militare della marina militare), dietro corrispettivo, alcuni giorni prima dell’inizio della prova selettiva in parola e oggetto di successiva compravendita da parte di alcuni personaggi-chiave coinvolti a vario titolo nell’indagine, operanti talora attraverso lo schermo di scuole di formazione (tra cui, Auricchio Ciro, D’Amelia Rocco, Fastampa Giuseppe Claudio, Fiore Ciro, Masiello Luigi, Russo Raffaele, Vacchiano Sabato e Zarrillo Giuseppe), ha consentito a un numero cospicuo di concorrenti (sia della prima che della seconda immissione) di superare la citata prova di cultura generale; esso consisteva in due stratagemmi:
- un vero e proprio “algoritmo”, applicabile alla maggior parte dei quesiti somministrati e consistente in una combinazione di 4 componenti numeriche da sommare tra loro, il cui risultato totale serviva a individuare, tra le possibili risposte, quella esatta;
- una dispensa o pandetta recante, per le materie non coperte dal citato “algoritmo”, un estratto della banca dati pubblica, compendiante un numero limitato di quesiti identici o comunque analoghi a quelli destinati a comporre i questionari da somministrare.
Relativamente alla seconda immissione, tra l’altro, le indagini hanno permesso di appurare il funzionamento dell’algoritmo sino al 5 luglio 2016, data in cui il predetto ing. Testa Claudio sostituiva (e distruggeva) tutti i plichi sigillati (consegnati prima dell’inizio delle prove selettive), contenenti i questionari elaborati e non ancora estratti, con altri plichi recanti analoghi questionari.
Grazie al materiale illecito di cui hanno avuto la disponibilità la quasi totalità dei concorrenti emersi nel corso delle indagini che ha sostenuto la prova scritta sino al 5 luglio 2016 è riuscita a superare la menzionata prova selettiva. Avendo ottenuto l’idoneità nelle successive fasi concorsuali, 43 di tali concorrenti sono stati inseriti nelle graduatorie di merito delle singole Forze Armate; di costoro, nr. 39 sono stati utilmente collocati tra i vincitori di concorso (30 per l’Esercito, nr. 5 per l’Aeronautica Militare, nr. 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto) e, verosimilmente, incorporati.
Il quadro indiziario ritenuto dal giudice idoneo all’adozione dei provvedimenti oggi eseguiti dovrà naturalmente ricevere la conferma dal contraddittorio già nella fase cautelare
Gli elementi indiziari acquisiti nel corso delle investigazioni fanno peraltro ritenere probabile che questi concorrenti siano solo una parte di coloro che hanno superato le predette prove scritte grazie al sistema fraudolento ideato.
Sono in corso di notificazione 135 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti dei concorrenti ovvero di loro familiari, alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con i soggetti attinti da misure cautelari, hanno a loro volta diffuso – previo compenso – il citato meccanismo.
Le operazioni condotte rientrano nell’ambito di una più ampia attività di indagine della Procura di Napoli , in merito a diversi concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze di polizia.