Contrasto alla malamovida, Polizia Municipale al lavoro

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Anche nell’ultimo fine settimana, nelle zone nevralgiche della città, gli agenti della Polizia Locale hanno fatto pattugliamenti sia a piedi che in auto in tutte le aree interessate, con l’obiettivo di scoraggiare i fenomeni legati alla “malamovida”.

In particolare, sono stati controllati 26 attività commerciali insistenti nel centro storico, nella zona “baretti chiaia”, al Vomero e nelle aree limitrofe alla stazione centrale. Esito dei controlli sono stati quattordici verbali per l’occupazione abusiva del suolo pubblico, la mancanza di autorizzazioni amministrative e di impatto acustico. Controllata anche l’area mercatale di via Bologna, dove sono stati contestati ventidue verbali per l’occupazione di suolo ed effettuati due sequestri a carico di venditori abusivi. Infine, per il rispetto delle norme previste dal codice della strada gli agenti, nelle sole piazza Vanvitelli e via Aniello Falcone, hanno elevato circa 350 verbali.

Un’ulteriore attività è stata condotta dal personale della Unità operativa San Lorenzo ,intervenuta in via Nicola Amenta per un controllo amministrativo presso un’attività di autolavaggio. Da una prima ispezione all’esterno dell’attività gli agenti hanno notato che il titolare, sebbene autorizzato amministrativamente, si era impossessato di un’area pubblica di circa 130 mq dove aveva posizionato tutti gli arredi e le attrezzature utili per la propria attività. Al termine del controllo al trasgressore veniva contestato, oltre all’occupazione abusiva di suolo pubblico, anche l’installazione non autorizzata di insegne pubbliche,la violazione delle norme sull’impatto acustico, il non aver effettuato la raccolta differenziata. Lo stesso veniva deferito all’Autorità Giudiziaria in quanto occupava in maniera continuativa lo spazio suolo pubblico avendo installato una pedana in ferro e per l’immissione dei reflui prodotti direttamente nella rete fognaria. All’atto dell’ispezione i caschi bianchi riscontravano anche la presenza lavoratori extracomutari che, alla richiesta dei documenti ne risultavano sprovvisti. Pertanto il titolare veniva deferito altresì ai sensi del testo unico sull’immigrazione.

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