Gli Agenti della U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori hanno sorpreso una giovane donna, seduta a terra davanti ad un bar che chiedeva l’elemosina con una bimba molto piccola che si aggirava da sola tra i passanti. La donna, avvicinata dagli agenti con le opportune cautele, risultava essere priva sia di documenti atti alla sua identificazione che al reale accertamento di genitorialità sulla piccola e pertanto entrambe venivano condotte presso gli uffici. Dopo aver constatato le buone condizioni fisiche della bimba, sono state avviate le verifiche di rito tese all’identificazione della donna e alla conferma delle dichiarazioni rese in merito alla piccola. La donna, che già nel 2016 era stata denunciata dagli agenti del reparto per il medesimo reato, è stata nuovamente deferita alla competente Magistratura per sfruttamento di minori in accattonaggio e diffidata dal proseguire nell’attività illecita oltre ad essere stata anche segnalata alla Procura per i Minorenni ed ai Servizi Sociali del territorio.
ARRESTATO E PROCESSATO PER RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE
Agenti motociclisti del G.I.T. della Polizia Locale hanno fermato nei giorni scorsi il conducente di un motoveicolo che, senza indossare il casco protettivo proveniva a forte velocità da piazza Cavour. Il soggetto prima di essere bloccato non si era fermato all’alt e, accelerando ulteriormente, aveva iniziato una serie di manovre pericolose per allontanarsi. Gli Agenti, all’altezza di piazza Dante, lo hanno visto salire addirittura sul marciapiede ed iniziare a sfrecciare tra la folla di pedoni. Non senza difficoltà gli agenti sono riusciti ad arrestare la corsa del veicolo identificando il fermato, tale L.C. napoletano, 43 anni, residente nei vicini Quartieri Spagnoli e già noto alle forze dell’ordine per numerosi reati. Dal controllo dei documenti di circolazione si è appreso che il veicolo era già stato sottoposto alla misura del sequestro e che era sprovvisto di copertura assicurativa; inoltre il conducente non aveva mai conseguito la patente. A questo punto L.C. ha iniziato ad inveire contro gli Agenti e, per guadagnare nuovamente la fuga, li ha aggrediti. Dopo una violenta colluttazione L.C. è stato arrestato e i due agenti refertati per le lesioni riportate. Informato dell’accaduto il P.M. di turno ha disposto il rito per direttissima con, fra le altre, le accuse di resistenza a pubblico ufficiale. Al termine della direttissima il Giudice ha condannato L.C. ad 1 anno e 2 mesi di reclusione e ha disposto l’applicazione degli arresti domiciliari.