A Napoli, si sono vissuti momenti di intensa tensione nel corso di una manifestazione contro il G7 della Difesa, in corso a Piazza Carità. Questo evento ha visto i partecipanti cercare di avvicinarsi a Palazzo Reale, nonostante una disposizione del Questore di Napoli avesse vietato l’accesso a quella zona due giorni prima. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza, dato che il Palazzo Reale è la sede del summit.
Nonostante tale interdizione, il corteo ha scelto di modificare il suo percorso iniziale per cercare di raggiungere comunque il luogo proibito. La parte anteriore della manifestazione si è protetta con tre grandi cartelloni che promuovevano la fine del conflitto in Medio Oriente. Questo slogan rappresenta in parte le motivazioni della protesta, legate anche a questioni geopolitiche di rilevanza internazionale.
Avanzando lungo via Roma, a breve distanza da Palazzo Reale, i manifestanti si sono trovati davanti lo schieramento della polizia predisposto per gestire eventuali disordini. Gli agenti erano attrezzati in assetto anti sommossa, pronti a rispondere a potenziali provocazioni. Il tentativo dei manifestanti di superare il blocco della polizia ha portato a un escalation di tensioni. Si sono verificati scontri allorché le prime file del corteo hanno iniziato a lanciare bottiglie contro le forze dell’ordine.
La polizia ha risposto con fermezza, costringendo il corteo a ritirarsi. Per facilitare il deflusso dei manifestanti, gli agenti hanno fatto ricorso all’uso di gas lacrimogeni, una misura spesso utilizzata per disperdere folle in situazioni di agitazione pubblica. Nonostante i momenti difficili e la concitazione, non si sono registrati feriti durante gli scontri. Dopo pochi minuti, la situazione è ritornata alla normalità e la piazza ha riacquistato la sua consueta tranquillità. Questo episodio mette in evidenza le tensioni che possono nascere attorno a eventi internazionali di grande rilevanza, e la complessità di gestire proteste in contesti cittadini densamente popolati.