“Il 2019 è l’anno del nuovo MANN, delle grandi mostre a partire da Canova, a marzo, fino a Thalassa, ma anche di importanti opere nel palazzo con l’apertura delle sezioni Magna Grecia e Preistoria, il restyling delle pompeiane, una straordinaria sezione tecnologica lì dove la immaginò Amedeo Maiuri, il rifacimento del terzo giardino, quello della Vanella”. E’ soddisfatto Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli presentando la programmazione (fino a tutto il 2020) di un ‘MANN at work’ come recita lo slogan scelto, tra cantieri (“che avranno una data certa di chiusura”) e inaugurazioni.
Il Museo ritroverà intanto già a maggio un pezzo fondamentale della sua storia con la riapertura della sezione Magna Grecia, chiusa da un ventennio, in un allestimento tematico che racconterà il Meridione attraverso storie e suggestioni, dalla religione ai banchetti. Tra gli oltre 700 reperti, anche i pezzi più antichi, attualmente nei nuovi laboratori di restauro del Museo: un rarissimo elmo calcidese con paragnatidi a forma di testa di ariete e occhi in avorio, databile agli ultimi decenni del VI sec. a.C.; un’hydria lavorata a sbalzo e a cesello decorata con testa di Gorgone (che ci mostra la lingua in uno sberleffo di 2500 anni fa!), un cinturone con ganci a freccia della seconda metà del IV secolo a.C.
“Un discorso a parte merita l’immensa opera di riordino e razionalizzazione, mai fatta sin ora, dei depositi MANN che è già partita – sottolinea Giulierini – Nel 2020 Napoli avrà il suo Museo come le ultime generazioni non l’hanno mai visto: alla massima fruibilità degli spazi espositivi (basti pensare alle splendide sale con colonne chiuse da 50 anni, che ospiteranno la statuaria campana) si affiancheranno servizi moderni e un auditorium di 300 posti”. Chiuso il 2018 con il nuovo record di 613.426 visitatori (+15.8%), sono già 4000 i sottoscrittori della card annuale Open MANN e 40mila in un mese le presenze per ‘I tesori dell’antico Sichuan’, mostra sull’archeologia cinese per la prima volta in Europa. Un dialogo importante quello con la Cina “dove le nostre mostre in tournée contano ad oggi oltre due milioni e mezzo di visitatori – dichiara Giulierini -. Grazie un innovativo protocollo per i prestiti internazionali ideato con l’università Federico II le nostre opere oggi viaggiano nel mondo con supporti multimediali, audiovisivi e un vero e proprio ‘corredo’ di comunicazione che racconta Napoli, la Campania, l’Italia: sono praticamente ‘a lavoro per noi’, oltre a generare introiti per circa 750 mila euro in media ogni anno”.
Fitta l’agenda prossimi appuntamenti al MANN: dal 22 febbraio spazio all’arte contemporanea con ‘Nel vulcano. Cai Guo-Qiang a Napoli e Pompei’, protagonista il grande artista cinese già Leone d’oro alla Biennale; un vero e proprio evento si annuncia ‘Canova e l’antico’ (dal 28 marzo 2019 in collaborazione con l’Ermitage) che porterà a Napoli anche le Tre Grazie; seguiranno ‘Pompei e gli Etruschi’ (dal 30 maggio); ‘Gli Assiri all’ombra del Vesuvio’ (dal 6 giugno); ‘Thalassa. Il mare, il mito, la storia, l’archeologia’ (dal 25 settembre). E nel 2020 arriverà nell’atrio del museo la grotta di Lascaux 4.0, insieme a due grandi mostre sui ‘I Gladiatori’ e ‘I Bizantini’. (ANSA)