Programma espositivo autunno-inverno 2017-2018 al MADRE che comprende le seguenti mostre:
- Darren Bader. (@mined_oud)
Project room (piano terra), cortile e secondo piano
14 ottobre 2017-2 aprile 2018
A cura di Andrea Viliani, con Silvia Salvati e Anna Cuomo
Inaugurazione: venerdì 13 ottobre 2017, ore 19.00
MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Via Settembrini 79, Napoli
(@mined_oud) – gioco di parole che potrebbe o non potrebbe derivare dalla lettura in senso contrario dell’indirizzo email dell’artista e che propone un’assurda sinestesia fra il nome di un’essenza orientale, l’allusione all’esaurimento di un filone minerario e l’apparente generazione di un potenziale palindromo – è il titolo della prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana (inaugurazione: venerdì 13 ottobre 2017, ore 19.00) di Darren Bader (Bridgeport, CT, 1978), uno dei più sperimentali artisti internazionali delle ultime generazioni.
La pratica artistica di Bader consiste nel mettere insieme elementi disparati – oggetti di consumo, parole, immagini, animali, persone – che generano relazioni al contempo concrete e immaginarie, reali e fictional. Come scrive Luca Lo Pinto, nel libro d’artista che accompagna la mostra, Bader “non crea, edita. Non produce, seleziona. Non rappresenta, mostra”, ovvero aggiunge nuovi livelli di comprensione ad opere, oggetti e descrizioni artistiche (possibili o spesso impossibili) e riesce a rendere singolare una pratica il cui significato risiede nella calibrata inclusione di tutti i componenti del sistema dell’arte: opera, artista, gallerista, collezionista, visitatore di mostre, lettore di testi d’arte. In questo senso la pratica di Bader può essere analizzata in termini “informatici”: essa scinde e riaccoppia il sistema interno dell’opera (che può essere associato alla sua componente estetica) e la struttura esterna che la gestisce e condiziona (il sistema dell’arte stesso). Attraversando un discorso iniziato dai seminali ready-made di Marcel Duchamp e poi, fra gli anni Sessanta e Settanta, dalle critiche al sistema dell’arte proprie dell’Institutional Critique, Bader dichiara che gli aspetti della produzione artistica alla base di quegli assunti sono ormai così palesi, indagati ed artisticamente espressi che il passo successivo è non più la critica o la messa in scacco del sistema dell’arte, ma la sua positiva accettazione, consapevole incorporazione e narrazione condivisa. Bader dimostra così che la compartecipazione di tutta la serie degli attori che compongono il sistema dell’arte non può che generare, insieme all’inclusione dei fattori e spunti mutuati dai media onnipresenti, un valore accrescitivo dell’arte al tempo della sharing economy.
Al MADRE l’artista trasforma il tradizionale dispositivo della mostra personale in uno strumento plurimo e molteplice di analisi dei modelli con cui le opere d’arte sono recepite e mediate nello spazio-tempo istituzionale. Fin dal titolo, con l’apposizione del simbolo “@” e delle parentesi, Bader stabilisce un primo piano puramente digitale di senso e di esperienza della mostra che, fisicamente, si disperde e si integra con il percorso di visita della collezione del museo esprimendo un punto di vista ellittico, denso di cortocircuiti ironici e giochi linguistici sulle singole opere, sugli statuti della collezione e dell’identità museale contemporanea.
La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Itinerari del Contemporaneo-Confronti, integralmente con fondi POC (PIANO OPERATIVO COMPLEMENTARE) 2014-2020 Regione Campania, e attuata dalla SCABEC SpA, Società Campana Beni Culturali, che ne cura tutti gli aspetti organizzativi.
Darren Bader (Bridgeport, CT, 1978) vive e lavora a New York. Fra le mostre personali in spazi istituzionali: Meaning and Difference, The Power Station, Dallas (2017); Reading Writing Arithmetic, Radio Athènes-Institute for the advancement of contemporary visual culture, Atene (2015); Where Is a Bicycle’s Vagina (and Other Inquiries) or Around the Samovar, 1857, Oslo (2012); Images, MoMA-PS1, New York (2012). Insignito nel 2013 del Calder Prize, Bader ha preso parte a numerose mostre collettive e biennali, fra le quali: 13éme Biennale de Lyon. La vie moderne, Lione (2015); Under the Clouds: From Paranoia to the Digital Sublime, Serralves Museum of Contemporary Art, Porto (2015); The Whitney Biennial, The Whitney Museum of Contemporary Art, New York (2014); Antigrazioso, Palais de Tokyo, Parigi (2013); Something About a Tree, FLAG Foundation, New York (2013); Empire State, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2013); Oh, you mean cellophane and all that crap, The Calder Foundation, New York (2012); Greater New York, MoMA-PS1, New York (2010); To Illustrate and Multiply: An Open Book, Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2008).
- Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON
Secondo piano, MADRE
Sala Burri (secondo piano), Museo e Real Bosco di Capodimonte - Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania.
Sala Show_Yourself@MADRE (piano terra) e mezzanino (scala sinistra)
MADRE
14 ottobre 2017-in progress
A cura di Andrea Viliani
Inaugurazione venerdì 13 ottobre 2017 al Museo e Real Bosco di Capodimonte (Sala Burri, secondo piano), ore 12.30 (opera John Armleder) e al MADRE, ore 19.00.
MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Via Settembrini 79, Napoli
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Via Miano 2, Napoli
Venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 19.00, saranno presentati al MADRE Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON e Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania, che insieme costituiscono l’ulteriore, articolato capitolo del progetto – avviato nel 2013 e sviluppatosi in differenti capitoli intermedi – dedicato dal MADRE alla formazione progressiva della collezione permanente del museo.
Anche questo capitolo conferma le direttrici principali che la collezione del MADRE ha assunto negli ultimi cinque anni: se, da una parte, la collezione racconta la storia della cultura d’avanguardia, con particolare riferimento a quanto accaduto a Napoli e in Campania negli ultimi cinquant’anni – esplicitando il loro ruolo di storici crocevia delle ricerche più autorevoli in ogni campo della sperimentazione contemporanea – dall’altra esplora il presente e ipotizza il futuro attraverso l’inclusione di artisti che rispondono con nuove opere e commissioni a questa storia. Il percorso non è organizzato secondo un ordine cronologico o assecondando linee di ricerca o raggruppamenti storicizzati, bensì come una narrazione critico-tematica, in modo che le opere e i documenti generino un dialogo fra linguaggi e pratiche potenzialmente comuni di artisti appartenenti però a generazioni, formazioni e provenienze diverse. In questo modo il MADRE si dota di una collezione al contempo radicata nel proprio territorio e attenta alle dinamiche della ricerca internazionale.
Come in un finale aperto, il progetto è destinato a proseguire nel tempo (da cui il titolo The Show Must Go_ON), per continuare a esplorare il carattere “per_formativo” che la collezione esercita sull’identità e sulle funzioni del museo stesso.
Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON
Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON presenta le opere di più di 50 artisti allestite al secondo piano del museo in un percorso integrato che, pur nell’autonomia delle singole pratiche artistiche, approfondisce e rilegge da nuovi punti di vista anche opere e documenti già presentati in collezione. Un percorso fra opere storiche e nuove commissioni che mettono in evidenza anche tre importanti collaborazioni inter-istituzionali
L’opera di John Armleder (un dipinto murale site-specific) sarà concepita appositamente dall’artista per gli spazi della Collezione d’Arte Contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte: con questo lavoro si avvia la collaborazione fra il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il MADRE, che prevede nei prossimi anni la valorizzazione e l’incremento congiunto delle rispettive collezioni. L’opera sarà presentata in anteprima venerdì 13 ottobre (ore 12.30) presso la Sala Burri, al secondo piano del Museo di Capodimonte, nell’ambito del convegno Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale (12, 13, 14 ottobre 2017), organizzato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e The Edith O’Donnell Institute of Art History di Dallas, in collaborazione con Amici di Capodimonte.
La presentazione al MADRE (16 ottobre, ore 18.00, Biblioteca, primo piano) del volume BRATSCH – primo catalogo monografico dedicato alla ricerca di Kerstin Brätsch, co-prodotto dalla Fondazione Donnaregina di Napoli con il Museum Brandhorst di Monaco – sarà l’evento di chiusura del workshop KAYA NAPOLI che nei giorni precedenti (11-16 ottobre) permetterà a studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli di lavorare con gli artisti Kerstin Brätsch e Debo Eilers (che compongono il collettivo KAYA) e di esporre le opere risultanti presso Casa Morra-Archivio d’Arte Contemporanea di Napoli.
Le due opere di Alessandro Mendini che entrano in collezione in un allestimento site-specific a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio, provengono dal percorso espositivo della mostra 1917-2017. Depero Mendini al Museo della Casa Rossa di Anacapri (23 luglio-30 settembre 2017), nell’ambito delle seconda edizione del Festival del Paesaggio.
- Pompei@Madre. Materia Archeologica 28 ottobre 2017-30 aprile 2018 Terzo piano
- Pompei@Madre. Materia Archeologica: Le Collezioni 28 ottobre 2017-24 settembre 2018 Ingresso e primo piano
A cura di Massimo Osanna e Andrea Viliani
Coordinamento curatoriale per la sezione moderna di Luigi Gallo
Inaugurazione: venerdì 27 ottobre 2017, ore 19.00
MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Via Settembrini 79, Napoli
progetto espositivo Pompei@Madre. Materia Archeologica – a cura di Massimo Osanna, Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, Direttore generale del MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, con il coordinamento curatoriale per la sezione moderna di Luigi Gallo – si basa su un rigoroso programma di ricerca risultante dall’inedita collaborazione istituzionale fra il Parco Archeologico di Pompei, uno dei più importanti siti archeologici al mondo, e il MADRE, museo regionale campano d’arte contemporanea. A partire dal confronto fra le rispettive metodologie di ricerca, ambiti disciplinari, collezioni, Pompei@Madre. Materia Archeologica consiste nello studio delle possibili, molteplici relazioni fra patrimonio archeologico e ricerca artistica e propone un dialogo fra straordinari ma poco conosciuti e raramente esposti materiali archeologici di provenienza pompeiana e opere d’arte moderna e contemporanea.
La mostra, presentata su gran parte degli spazi espositivi del museo MADRE, coinvolge più di 90 artisti e intellettuali moderni e contemporanei, da Johann Wolfgang Goethe a Johann Joachim Winckelmann, da François-René de Chateaubriand a Le Corbusier, è articolata in due capitoli: Pompei@Madre. Materia Archeologica (terzo piano): 28 ottobre 2017-30 aprile 2018 Pompei@Madre. Materia Archeologica: Le Collezioni (ingresso e primo piano): 28 ottobre 2017-24 settembre 2018 Nella sua struttura inter-istituzionale Pompei@Madre. Materia Archeologica fa emergere e mette in scena le potenziali connessioni fra le varie istituzioni culturali che operano in un territorio quale quello campano, e più in generale mediterraneo: essi stessi palinsesti di cui la mostra invita a esplorare criticamente la biodiversità tanto naturale quanto culturale. Il progetto si propone quindi come il possibile catalizzatore di un ipotetico sistema culturale, disciplinare e istituzionale integrato che delinea percorsi in cui – fra epoche, materie, contenuti, metodi, discipline e istituzioni differenti – sia possibile visitare e approfondire gli oltre trenta secoli di contemporaneità della Campania Felix e della cultura mediterranea. Il progetto, che deriva dalla collaborazione fra un sito nazionale (facente capo al MiBACT) e un museo regionale (fondato e finanziato dalla Regione Campania), è in questo senso il risultato di una vera e propria “sinergia repubblicana” che afferma che tutto l’insieme di opere, manufatti, idee ed esperienze che compongono un patrimonio culturale è di per sé sempre contemporaneo, e quindi il patrimonio del passato è esperibile non solo come eredità ma come metodo a cui riferirsi per comprendere il presente e delineare il futuro, come sembra rivendicare appunto la “materia archeologica” scavata a Pompei negli ultimi due secoli e mezzo.
Il percorso della mostra è concepito e strutturato quindi come una passeggiata circolare fra opere, manufatti, documenti e strumenti connessi alla storia delle varie campagne di scavo a Pompei – materiali che documentano la vita quotidiana della città antica e il ruolo che in essa rivestivano le arti e le scienze – messi a confronto con opere e documenti moderni e contemporanei provenienti dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Museo e Real Bosco di Capodimonte, del Polo Museale della Campania e di importanti istituzioni nazionali e internazionali quali la Biblioteca Nazionale e l’Institut Français di Napoli, la Casa di Goethe e la Biblioteca dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, la Fondation Le Corbusier e l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, oltre che da importanti collezioni private italiane e internazionali. Ognuna di queste opere e documenti ha continuato a rivendicare, a partire dalla riscoperta del sito pompeiano nel XVII secolo, il valore e l’ispirazione contemporanei della “materia archeologica” pompeiana, fungendo da catalizzatore fra spazi, tempi e culture differenti, mettendoli a confronto e coniugando fra loro arti visive, letteratura, musica, teatro, cinema ma anche storiografia, cartografia, paletnologia, antropologia, biologia, botanica, zoologia, chimica, fisica, genetica, nonché l’esteso campo delle nuove tecnologie. Con la definizione “materia archeologica” è possibile intendere innanzitutto, nel metodo di ricerca proposto da questa mostra, la disciplina in sé dell’archeologia (dal greco ἀρχαιολογία: ἀρχαῖος, “antico”, e λόγος, “studio”), ovvero la ricerca sulle civiltà antiche attraverso lo scavo, la conservazione, la catalogazione, la documentazione e l’analisi di reperti quali architetture, opere d’arte, manufatti d’uso comune, resti organici. Ma la natura frammentaria degli oggetti di studio archeologici e il fatto stesso che l’archeologia debba, per recuperare il passato, agire nel presente, secondo un processo aperto anche all’intuizione e all’interpretazione, suggerisce un’affascinante prossimità fra archeologia e contemporaneità. In questo senso Pompei rappresenta un laboratorio straordinario, una e vera e propria macchina del tempo che, restituendoci la storia di innumerevoli materie immerse nel flusso del tempo storico e naturale, sfuma la differenza fra passato e presente, fra natura e cultura, fra vita e morte, fra distruzione e ricostruzione. A partire dall’eruzione del 79 d.C., che ne decretò un oblio millenario, la riscoperta di questo sito nel 1748 ha trasformato Pompei in un palinsesto della modernità culturale disponibile a sempre ulteriori attraversamenti e narrazioni. Ed è la storia di questa materia al contempo fragile e combattiva che ha permesso a Pompei di continuare ad essere contemporanea, di continuare a proporre la propria “materia archeologica” come una materia ancora oggi contemporanea. Definendo ipotetici paralleli che attraversano la storia antica, moderna e contemporanea, la mostra racconta quindi la storia di questa “materia” che rivela la reciproca implicazione fra materiali originari e opere d’arte e fra iconografie, tematiche e concetti che tornano ad affiorare nella storia della cultura e dell’arte da oltre due secoli e mezzo.
Il progetto è realizzato in collaborazione tra il MADRE di Napoli e il Parco Archeologico di Pompei.
Giovedì 21 settembre 2017 (Cortile d’onore) Franz Cerami, Eggs & Skulls-Madre, 2017 Eggs & Skulls-Summer Cocktail Party ore 20.30 – ingresso al pubblico ore 21.00-22.30 – proiezione dell’installazione (animazione video-mapping) Eggs & Skulls-Madre, 2017, in presenza dell’artista ore 22.30-1.00 – Eggs & Skulls – Summer Cocktail Party con dj set di Carola Pisaturo Ingresso libero Museo MADRE, via Settembrini 79, Napoli Giovedì 21 settembre 2017, dalle ore 21.00 alle ore 22.30 (con ingresso per il pubblico alle ore 20.30), nel Cortile d’onore del museo MADRE sarà proiettata in anteprima l’installazione Eggs & Skulls-Madre 2017 di Franz Cerami (Napoli, 1963), animazione di video-mapping concepita dall’artista per gli spazi del museo MADRE, con una colonna sonora originale di Enzo Avitabile e Carola Pisaturo. La serata proseguirà fino alle ore 01.00 con Eggs & Skulls-Summer Cocktail Party: open bar nei Cortili del museo, drink bar nel B’Shop-Cafée dj-set di Carola Pisaturo, per festeggiare insieme la fine dell’estate e l’avvio della nuova stagione espositiva del museo regionale campano d’arte contemporanea. L’animazione di video-mapping Eggs & Skulls – commissionata dal MADRE nell’ambito del progetto Itinerari del Contemporaneo–Confronti finanziato con fondi POC (Programma Operativo Complementare) della Regione Campania – rielabora attraverso il linguaggio digitale una molteplicità di icone che evocano la storia dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a partire dalle collezioni del museo MADRE.
Cerami propone un’azione di storytelling pubblico che intreccia fra loro radici e prospettive, passato e futuro: ancore, capuzzelle, corni, cavalli, uova, Vesuvi in eruzione, raffigurazioni di San Gennaro e della sirena Partenope, un caleidoscopio di figure allegoriche che animeranno la facciata del cortile d’onore del museo reinterpretato come una tela di dimensioni architettoniche. Nel calibrato rapporto tra animazione, immagine digitale, ritmo musicale e preesistenza architettonica Eggs & Skulls non solo propone un inusuale confronto con l’architettura di Palazzo Donnaregina, esplorandone i confini, i varchi, le aperture, ma perlustra le collezioni del museo, di cui condivide l’articolato intrecciarsi di aspetti storici, socio-antropologici e iconografici. L’identità arcaica e la vitalità contemporanea della città di Napoli e della Regione Campania verranno quindi “dipinte” sulla facciata interna del museo per evocare un racconto senza tempo del territorio attraverso simboli, personaggi, luoghi e tempi con cui esso è universalmente identificato. La pratica artistica di Cerami ruota intorno al dialogo fra arte e tecnologia, si serve del web e delle tecniche multimediali per la realizzazione di installazioni ed eventi multisensoriali: “non si tratta solo di illuminare un’architettura – dichiara l’artista – ma di evocare il suo significato, di dialogare con i sentimenti legati a un luogo e a un momento, e alle sue luci riflesse, per poi reinterpretarle”. È un dipingere 2.0 che idealmente si appropria del territorio e delle sue architetture, di cui trasforma gli elementi – siano essi la struttura storicizzata di un centro antico o quella consumata della periferia urbana – per ricombinarli in una personale tavolozza digitale. “le proiezioni video vengono realizzate con una elaborata tecnica di rilevazione degli ingombri dell’edificio su cui è proiettata l’installazione, reinterpretandone i pieni e i vuoti”, come dichiara l’artista. Rifiutando una spettacolarità fine a se stessa, Eggs & Skulls è stata prodotta tramite una lunga e disciplinata elaborazione mirata a traslare nel linguaggio digitale – con le opportunità offerte da hardware e software – una gestualità pittorica che ha un’origine e una matrice manuale. La particolarità e unicità del processo artistico di Cerami risiede nel suo principio: la pittura ad olio e il disegno a matita sono infatti alla base delle sue installazioni, in cui il gesto-matrice è quello del dipingere, con la sua matericità che attraverso una serie di trasformazioni viene trasferito all’interno di video e videoproiezioni, spostando, traslando lo sguardo verso l’astrazione. Un racconto, che, pur ispirandosi alle radici culturali millenarie di una città come Napoli e di una Regione come la Campania, si esprime con tecniche e sensibilità proprie della contemporaneità. Nel realizzare le sue installazioni di video-mapping, Cerami prima mappa in 3D l’architettura su cui verrà proiettata l’animazione video, successivamente procede all’animazione vera e propria tenendo conto dei pieni e dei vuoti dell’edificio. Si tratta quindi di opere in realtà aumentata in cui dopo la mappatura il video di animazione risultante è proiettato rispettando i volumi preesistenti. Nel creare e visualizzare le immagini di grandi dimensioni che animano l’installazione Eggs & Skulls (durata: 18’) Cerami ha utilizzato in fase di progettazione 2 Mac Pro, 3 Mac Book Pro, Adobe Creative Suite e Motion IV/Final Cut e in fase di proiezione il proiettore di grandi dimensioni Christie 15.000 ansi lumen. Dopo la sua presentazione in anteprima, l’opera entrerà a far parte della collezione del museo MADRE, nell’ambito del progetto Per_formare una collezione: per un archivio dell’arte in Campania. La serata inaugurale sarà accompagnata dal Eggs & Skulls-Summer Cocktail Party con open bar nei Cortili del museo e drink bar nell’area B’shop-Café, fino alle ore 01.00, al ritmo del sound del dj-set di Carola Pisaturo, artista eclettica che si distingue per l’eterogenea commistione, genuinamente mediterranea, di house, funk e techno. Il connubio tra percorso artistico e ricerca tecnologica è il “punto di focale” della ricerca di Franz Cerami (Napoli, 1963). Attingendo alle risorse del multimediale e del web, le sue installazioni digitali di proiezione di immagini e di illuminazione interattiva lo hanno condotto a confrontarsi con spazi e tempi inusuali, di grandi dimensioni e temporalità dilatate, investite di strutturate narrazioni cromatico-luministiche che analizzano e ripropongono gli aspetti storici, artistici e culturali salienti dei siti in cui interviene. Tra le sue installazioni più importanti Miss Digital World (Ars Electronica, Linz; Virtuality, Torino, 2003), Cam Portraits, Ovo Mapping Faces (Castel dell’Ovo, Napoli, 2015), Migrant Siren (Pietrelcina, Avellino, 2016). Cerami è Direttore Artistico di Monumedia, Mostra Internazionale sui Linguaggi Digitali applicati ad i Beni Culturali, e insegna Storytelling Digitale e Retorica presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, oltre che in master e workshop internazionali.
Il programma espositivo del museo MADRE comincerà giovedì 21 settembre 2017, dalle ore 21.00 alle ore 22.30 (con ingresso per il pubblico alle ore 20.30). Nel Cortile d’onore del museo MADRE sarà proiettata in anteprima l’installazione Eggs & Skulls-Madre 2017 di Franz Cerami (Napoli, 1963), animazione di video-mapping concepita dall’artista per gli spazi del museo MADRE, con una colonna sonora originale di Enzo Avitabile e Carola Pisaturo.
La serata proseguirà fino alle ore 01.00 con Eggs & Skulls-Summer Cocktail Party: open bar nei Cortili del museo, drink bar nel B’Shop-Cafée dj-set di Carola Pisaturo, per festeggiare insieme la fine dell’estate e l’avvio della nuova stagione espositiva del museo regionale campano d’arte contemporanea.