Napoli 1979. Si direbbe un’era geologica fa… Il Sindaco si chiamava Maurizio Valenzi, un vecchio comunista, era stato coraggioso oppositore del fascismo, lunghi anni di esilio, prigione, torture, poi protagonista della rinascita democratica del nostro Paese, Senatore della Repubblica e, a Napoli, per molti anni consigliere comunale sui banchi dell’opposizione. La città viveva uno dei suoi ricorrenti periodi di ottimismo, di risveglio civile e culturale, venuto dopo anni di decadenza culminati nella breve ma sconvolgente epidemia di colera del 1973. Soltanto un anno dopo, novembre 1980, un nuovo flagello, il terremoto che sconvolse con Napoli la Campania e la Basilicata, avrebbe di nuovo scompaginato le carte…
Napoli 1979. A quarant’anni di distanza prendiamo a prestito le parole pronunziate allora da Maurizio Valenzi: “Qualsiasi discussione sulla cultura a Napoli, sulla sua organizzazione e sulla sua diffusione dovrà d’ora in poi tener conto dell’esperienza positiva… compiuta tra il 28 giugno e metà di settembre sotto il nome di Estate a Napoli”. Fu vero, e lo è tuttora: l’Estate a Napoli rappresentò una novità straordinaria nella vita culturale cittadina, occupa tuttora dentro di essa uno spazio importante ed è giusto che si ripensino questi quarant’anni per ritornare alle ragioni che ne dettarono la nascita e che, senza interruzione, le hanno dato significato.
“Quell’Estate a Napoli fu il segno di una vera e propria rivoluzione culturale. Quest’anno ricorre il 220° anniversario della Repubblica Napoletana del 1799 che abbiamo ricordato con il Maggio dei Monumenti dedicato a Filangieri e al diritto alla felicità. L’Estate a Napoli, anche nella sua dimensione di festa che costruisce comunità e abolisce gerarchie territoriali e sociali, ci ricollega a quei valori e ci spinge ad affermare ancora una volta che “il futuro ha un cuore antico”. Quarant’anni fa l’Estate a Napoli si aprì con l’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven, segno della vocazione europea di Napoli. L’edizione del “quarantesimo” apre con due appuntamenti dedicati all’accoglienza e al tema dell’immigrazione per ribadire che Napoli è una città mondo del neoumanesimo. “Chi salva una vita salva il mondo intero” dichiara l’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele.
Per celebrare questo anniversario al Maschio Angioino sarà allestita dal 18 luglio al 29 settembre la mostra Estate a Napoli 1979-2019. La politica dello spettacolo ai tempi di Maurizio Valenzi.
Curata da Maria Savarese con la collaborazione di Gianni Pinto, la mostra racconta la storia di questa iniziativa così importante per la città attraverso documenti e fotografie inedite tratte dagli archivi dei fotografi coinvolti in prima persona durante gli eventi. L’Estate a Napoli partì nel 1979 con l’intento di sprovincializzare le attività culturali e di spettacolo cittadine, di creare momenti di aggregazione sociale, di far riscoprire e valorizzare i beni culturali, ambientali ed architettonici urbani ancora poco fruiti dalle persone. Questa esposizione vuol raccontare tutto ciò attraverso archivi intesi come memoria viva, grazie ai documenti, manifesti, inviti, locandine, programmi, articoli di giornale, corrispondenze, libri, ecc. e grazie agli archivi di alcuni fotografi napoletani, Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Luciano Ferrara, Pressphoto.
Mantenendo fede ai valori di promozione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e monumentale della città, gli spettacoli si svolgeranno nel chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, alla Real Casa Santa dell’Annunziata, nella chiesa di San Severo al Pendino, dove recentemente è stata allestita una sala per concerti nell’antica Sacrestia, nel Cortile delle statue dell’Università Federico II, nella Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, da FOCUS – Fondazione Quartieri Spagnoli, all’Orto Botanico, nella Galleria Umberto I, nel parco giardino di Re Ladislao in via San Giovanni a Carbonara, nel parco comunale del Poggio, in alcune piazze rappresentative della città e in tanti altri luoghi noti e meno noti.
Su tutti gli altri, da sempre, il luogo simbolo della programmazione dell’estate cittadina è il Maschio Angioino, con il suo cortile che da quarant’anni accoglie spettacoli tutte le sere d’estate cambiando negli anni la sua funzione: in un primo momento di intrattenimento per chi restava al caldo in città, adesso aperto anche ai numerosi turisti che invadono Napoli anche a agosto cambiandone il volto, la città vuota e desolata degli anni scorsi non esiste più.
Con un prologo dedicato al diritto alla migrazione, all’accoglienza e alla pace, il 29 il Maschio Angioino sarà illuminato di blu, colore proposto dall’UNHCR come simbolo celebrativo della Giornata Mondiale del Rifugiato.
A partire dal 27 giugno l’artista Giovanni De Gara monterà una bandiera d’oro su uno dei torrioni del Maschio Angioino, nell’ambito del suo progetto artistico “Eldorato” che da mesi attraversa le principali città italiane. Il progetto consiste nel dorare i portali delle chiese, rivestendole con le coperte isotermiche, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti” soccorsi in mare. L’obiettivo dell’artista è promuovere una riflessione profonda sul tema dell’apertura verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere e credo. Sui torrioni di Castel dell’Ovo saranno esposte le icone di “Santi Migranti”, progetto artistico di Massimo Pastore che racconta le storie di tutti coloro che sono stati costretti, per un motivo o un altro, a lasciare la propria terra per trovare rifugio altrove. Uomini e donne, ispirati alle iconografie classiche, sono ritratti con le evocative coperte isotermiche. Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica invitandola ad una riflessione gentile attraverso la visione di persone che hanno dedicato la propria vita all’umanità.
Il 28 giugno Live JAZZmigr_ACTION, Luca Signorini violoncello, Bruno Persico pianoforte, Gianni Stocco basso elettrico, Enrico Del Gaudio batteria – Letture di Enzo Salomone – Testimonianze di Pietro Migliaccio medico volontario in Africa ed a Lampedusa, Sandra Mouaikel attice franco-libanese.
Sabato 29 giugno spettacolo musicale Music beyond borders – Musica oltre i confini di un coraggioso collettivo tutto al femminile, Les Amazon D’Afrique, nato nel 2015 nel West Africa, e più precisamente in Mali. Canta di uguaglianza, diritti dei popoli e delle donne chesi sono unite per dare voce ad un unico canto di protesta e farlo ascoltare al mondo. Sul palco con loro si esibiranno Pulcinella e Mamma Africa di e con Brunello Leone e Ibrahim Drabo, La Zero, Orchestra dei Braccianti di Terra! Onlus, Marzouk Mejiri e la sua Fanfara Station.
Programmi
venerdi’ 28 giugno ore 20.00
Maschio Angioino
Live JAZZmigr_ACTION
Luca Signorini violoncello, Bruno Persico pianoforte, Gianni Stocco basso elettrico, Enrico Del Gaudio batteria
Letture di Enzo Salomone
Testimonianze di Pietro Migliaccio medico volontario in Africa ed a Lampedusa, Sandra Mouaikel attice franco-libanese
Ingresso: libero
Info: 08119574887 / 3755081283 / info@euforikanapoli.it/ www.euforikanapoli.it
sabato 29 giugno ore 21.00
Maschio Angioino, cortile
Music beyond borders Musica oltre i confini
Amazones d’Afrique: Mamani Keita (vocal), Ahouefa “Fafa” Ruffino (vocal), Mamounata “Kandy” Guira (vocal), Franck Baya (drums), Salif Kone (guitar), Nadgib BenBella (Turntable/serato), Gregoire Huge – TM / FOH
La Zero
Pulcinella e Mamma Africa (Brunello Leone e Ibrahim Drabo)
Orchestra dei Braccianti di Terra! Onlus
Marzouk Mejiri e la sua Fanfara Station
Promosso dall’Assessorato alla cultura e al turismo
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Info: assessorato.cultura@comune.napoli.it/ 3290638181