“Il signor Vincenzo Palumbo chiede scusa ai familiari non voleva uccidere. Anche lui è profondamente addolorato. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro”.
Queste le parole dell’avvocato d’ufficio Francesco Pepe che difende Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore di 53 anni, proprietario di una abitazione in via Marsiglia alla periferia di Ercolano che ha esploso diversi colpi di arma da fuoco con una pistola legalmente detenuta uccidendo Giuseppe Fusella 26 anni e Tullio Pagliaro, 27 anni, incensurati, di Portici (Napoli).
Con una pistola Beretta calibro 40 Vincenzo Palumbo ha esploso 11 colpi contro la Fiat Panda in cui c’erano Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro. Lo rende noto la Procura di Napoli in un comunicato.
Cinque ogive hanno raggiunto l’auto con a bordo i due ragazzi, colpita mentre si stava allontanando. I due giovani sono stati raggiunti alla testa dai colpi di pistola, dopo che i proiettili avevano perforato il tetto dell’autovettura. A confermare che i colpi sono stati esplosi mentre l’auto si allontanava dall’abitazione di Palumbo, sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti.
“Gli esiti delle indagini delegate ai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco contraddicono allo stato la tesi difensiva”.
Lo sottolinea la Procura di Napoli in relazione alla versione dei fatti resa durante l’interrogatorio da Vincenzo Palumbo, il 53enne accusato di avere ucciso davanti la sua abitazione di Ercolano (Napoli), due giovani scambiati per ladri.
“La dinamica dei fatti – sostiene la Procura – per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte dei due giovani”. (ANSA).