Falso in bilancio, nuova accusa per De Laurentiis

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La Procura di Roma ha concluso le indagini nei confronti di Aurelio De Laurentiis, attuale presidente del club calcistico Napoli, in merito a presunte irregolarità finanziarie legate all’acquisto di un giocatore.

L’accusa principale riguarda l’operazione finanziaria adottata durante l’acquisizione di Kostas Manolas dalla società Roma avvenuta nell’estate del 2019. In particolare, le autorità giudiziarie hanno puntato il dito su un presunto “falso in bilancio”, termine che indica la manipolazione di documenti finanziari per dare un’immagine alterata delle reali condizioni economiche.

Questo caso rientra in un contesto più ampio di investigazioni su presunte “plusvalenze fittizie”. Le plusvalenze sono i guadagni derivanti dalla vendita di un bene a un prezzo superiore rispetto a quanto è stato pagato in origine. In ambito calcistico, le plusvalenze fittizie si riferiscono a transazioni che vengono gonfiate artificialmente per migliorare i bilanci delle società sportive.

Un esempio di tale pratica, secondo le accuse, potrebbe essere l’acquisto di Victor Osimhen nel 2020, la cui valutazione economica avrebbe potuto essere alterata per favorire il Napoli sotto il profilo contabile. Le autorità giudiziarie capitoline avevano già chiuso le indagini su queste problematiche lo scorso gennaio.

Durante tutto il procedimento, De Laurentiis ha mantenuto la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni per fare chiarezza. Infatti, i suoi legali, gli avvocati Lorenzo Contrada e Fabio Fulgeri, hanno sottolineato l’intenzione del presidente di manifestare la propria versione dei fatti e chiarire ufficialmente tutte le circostanze implicate nel caso. Essi ribadiscono la loro fiducia nel dimostrare la trasparenza e la correttezza delle operazioni fatte dal Napoli.

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