Il 31 luglio presso la Sala Giunta del Comune di Napoli, si costituirà il Forum SPRAR/SIPROIMI della Campania, una rete regionale di enti locali aderenti al sistema di accoglienza decentrata e di organizzazioni del terzo settore impegnate nella realizzazione dei progetti.
A partire dalla sua istituzione, lo SPRAR ha saputo rappresentare un efficace sistema di accoglienza dei cittadini provenienti dai Paesi Terzi, capace di valorizzare e potenziare le esperienze territoriali pubbliche e private, costruendo meccanismi di integrazione e sviluppo locale, favorendo processi di formazione, inserimento lavorativo e occupazione.
Attraverso la puntuale opera di coordinamento e sistematizzazione esercitata dal Servizio Centrale e dall’ANCI, il modello SPRAR ha generato percorsi virtuosi di collaborazione fra gli enti locali, attivando prassi amministrative capaci di connettere comuni e territori anche diversi e distanti tra loro. Nel corso degli anni in Campania, 86 comuni hanno attivato un progetto SPRAR, dando vita ad esperienze innovative e buone pratiche, contribuendo a ripopolare le aree interne, gemmando percorsi di autoimprenditorialità, valorizzando il patrimonio di intelligenze e competenze del capitale umano coinvolto e alimentando lo sviluppo economico locale. La L.132/2018 modifica profondamente il sistema SPRAR, tramutandolo in SIPROIMI, indicando come beneficiari i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati, escludendo i richiedenti asilo e comprimendo forme e modalità di integrazione come fin qui conosciute e gestite.
In attesa della pubblicazione del D.M. mediante il quale il Ministero dell’Interno provvederà alla definizione delle modalità di accesso al sistema SIPROIMI, l’Amministrazione comunale di Napoli ritiene necessario avviare e consolidare una relazione diretta e funzionale tra enti locali ed enti gestori dei progetti di accoglienza in Campania, per fondare una rete organica e integrata in grado di sostenere un percorso di mutuo supporto finalizzato a valorizzare le esperienze di accoglienza fin qui condotte e facilitare un’efficace e sistemica interlocuzione con gli organismi centrali.