Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, esprime il proprio disappunto per l’eccessiva durata dei lavori alla funicolare di Chiaia, già chiusa da quatto mesi e mezzo, e per la quale finalmente, solo in questi giorni, è stato pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori di revisione ventennale , chiedendo nel contempo che si valuti la possibilità che tali tempi vengano ridotti.
“Certo – afferma Capodanno – si tratta di lavori d’una certa entità che, stando a quanto si apprende dagli organi d’informazione, riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi sono tanti e l’impianto, considerando che il termine per la presentazione delle offerte è stato fissato al 22 marzo, aggiungendo i tempi per consentire eventuali ricorsi dopo l’assegnazione, per realizzare i lavori e infine per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa, rischia di riaprire tra marzo e aprile dell’anno prossimo, se tutto va bene, anche se in passato notoriamente si sono verificati non pochi ritardi per analoghi lavori effettuati sugli impianti a fune del capoluogo partenopeo “.
“Peraltro – aggiunge Capodanno – non si comprende perché il tempo per l’esecuzione dei lavori sia stato prolungato, nel nuovo bando, a dieci mesi, diversamente da quanto indicato originariamente, quando si prevedeva che l’impianto dovesse rimanere fermo solo sei mesi. Tanto anche alla luce del dato che dalla gara d’appalto appena bandita sono stati stralciati i lavori relativi alle opere edilizie non strettamente connesse all’intervento sulle parti elettromeccaniche, come quelli alle facciate, lavori edili che dovrebbero essere effettuati successivamente, con l’impianto in funzione, anche se su questo aspetto c’è ancora poca chiarezza “.
“Di fatto – sottolinea Capodanno -, per i 15mila utenti che quotidianamente, nei giorni feriali, utilizzano la funicolare di Chiaia, si allunga, e di molto, il periodo durante il quale devono sopperire alla mancanza dell’importante quanto veloce impianto a fune, i cui treni collegano le due stazioni terminali in poco più di tre minuti, andando a colpire , in particolare, i lavoratori e gli studenti, i quali, oltre che dalle stazioni terminali affluiscono all’impianto anche dalle due stazioni intermedie di Palazzolo e di Corso Vittorio Emanuele, per i quali, allo stato, non risulta ancora istituito alcun mezzo sostitutivo su gomma “.
“A questo punto – puntualizza Capodanno – occorre assolutamente considerare tutte modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di manutenzione alla funicolare di Chiaia, anche effettuando lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. In altre parole il tempo di durata dei lavori deve essere ridotto, al massimo, al periodo originario, vale a dire a sei mesi. In questo modo la funicolare di Chiaia potrebbe riaprire al pubblico a dicembre prossimo, prima delle festività natalizie “.
“Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta salirà alla ribalta per i tanti primati negativi che caratterizzano, in particolare, il funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, con l’attuale cronoprogramma, alla fine, la funicolare di Chiaia, se tutto va bene e se non venissero ridotti i tempi per l’esecuzione dei lavori, così come richiesto, sarà rimasta chiusa per 18 mesi, un anno e mezzo, battendo ampiamente il primato negativo detenuto dalla funicolare Centrale che, sempre per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per poco meno di un anno “.