A distanza di cinque mesi dalla sua chiusura, la Galleria Vittoria continua ad essere un’incognita in attesa di soluzione che condiziona pesantemente i collegamenti tra la zona orientale e quella occidentale della città.
Su questa vicenda si sono confrontati il Presidente dell’Automobile Club Napoli, Antonio Coppola, ed il Presidente della Commissione comunale di mobilità, Nino Simeone, i quali, considerati i tempi lunghi per la riapertura, hanno convenuto che occorre individuare urgentemente misure idonee per limitare al minimo i disagi alla mobilità cittadina.
“Le misure di traffico adottate sinora si stanno rivelando inefficaci, spiega il Presidente Coppola. Per agevolare gli spostamenti dei cittadini sono state prospettate, in questi giorni, alcune ipotesi come l’istituzione del doppio senso di marcia in via Partenope, le parziali riaperture alla circolazione di Piazza Plebiscito e di via Chiaia. Ciascuna di queste, tuttavia, comporta delle conseguenze piuttosto dolorose sul piano della vivibilità e dell’economia in quanto alterano assetti urbanistici consolidati. Meglio, quindi, indirizzarsi su un’altra possibilità: la realizzazione di un soppalco in ferro all’interno della galleria al fine di consentire, contemporaneamente, la realizzazione dei lavori necessari alla messa in sicurezza del tunnel e la circolazione dei veicoli. Una galleria nella galleria, insomma”.
“Si tratta di un’ipotesi di intervento che mi vede assolutamente d’accordo, ha dichiarato il Presidente Simeone. L’emergenza da affrontare sarà lunga, almeno un paio d’anni o forse più. Troppi, La città non può permettersi un disagio di queste proporzioni per così tanto tempo. E le alternative finora studiate comportano sacrifici eccessivi per numerose categorie produttive. Il soppalco all’interno della galleria, invece, si presenta come un rimedio capace di soddisfare le varie esigenze”.
“Il problema dei costi è relativo, ha aggiunto Coppola. Ogni giorno gli ingorghi dovuti alla chiusura della Galleria Vittoria comportano rilevanti costi per la collettività in termini economici, per la mancata produttività; sociali, per gli impegni che non si possono rispettare; energetici, per il carburante sprecato dai veicoli fermi nel traffico; ambientali e di salute, per le emissioni inquinanti dei veicoli che aumentano e si concentrano in misura considerevole quanto più la circolazione procede a rilento”.
“Di fronte a questi costi insostenibili, hanno concluso Coppola e Simeone, la realizzazione dell’opera in ferro all’interno della galleria ci sembra una spesa di grande utilità sociale”.